Prospettive

La laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza è l’unica che dà accesso alle professioni legali tradizionali (magistratura, avvocatura, notariato) ed a quelle di nuova generazione.
Essa è inoltre fortemente richiesta anche per i concorsi nella pubblica amministrazione, nelle Forze armate e nei Corpi dello Stato, per la carriera diplomatica e prefettizia, per l’impiego nelle Istituzioni nazionali ed estere, nei ruoli dirigenziali dell’impresa, nei contesti Internazionali e dell’Unione europea. Consente di partecipare anche ai concorsi per l’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche.

Sbocchi professionali

La laurea magistrale in Giurisprudenza offre numerosi sbocchi professionali per l'esercizio di funzioni caratterizzate da elevati livelli di competenza e di responsabilità. Oltre alle professioni tradizionali di avvocato, notaio e magistrato, offre la possibilità di partecipare a gran parte dei concorsi per funzionari e dirigenti nella pubblica amministrazione e permette l’impiego nelle imprese in qualità di responsabile dell'ufficio legale, di giurista o consulente nell’area contenzioso, di responsabile delle risorse umane ecc., ma dà anche la possibilità di accedere a concorsi per funzionari in organizzazioni e organismi internazionali ed europei.
Essa offre, inoltre, significative opportunità lavorative in vari campi di attività sociale, socio-economica e politica, nel settore tributario e del lavoro, del diritto dell'informatica, nel settore bancario e assicurativo, nel settore dei trasporti, nel settore della concorrenza e del consumo, del diritto comparato, internazionale e comunitario (giurista europeo).

Parere delle parti sociali

Per offrire le migliori opportunità di inserimento nel mondo del lavoro al termine del percorso formativo, nella progettazione del Corso di studio, e nelle modifiche successivamente apportate, si è data grande rilevanza alla costante interlocuzione con le parti sociali.
Di recente è stato istituito all'interno del Dipartimento di Giurisprudenza, un Comitato di indirizzo, che prevede un ampio coinvolgimento, non solo dei rappresentanti delle professioni legali tradizionali, ma anche di innumerevoli altri Enti ed Istituzioni che operano in svariate realtà territoriali e lavorative.
Il Comitato di indirizzo si è riunito più volte negli ultimi anni, le indicazioni emerse hanno costituito un importante contributo al fine del continuo miglioramento dell'offerta ed in particolare in occasione della modifica dell'ordinamento didattico intervenuta a partire dall'A.A. 2020/2021.
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