Risposta dei docenti all’articolo apparso su “La Gazzetta del Sud – online” in data 23/01/2022

In risposta all’articolo apparso su “La Gazzetta del Sud – online” in data 23/01/2022, e sulla stampa locale il giorno seguente, relativamente alle prove propedeutiche scritte di lingue, i docenti del Corso di studio in “Lingue, Letterature straniere e Tecniche della Mediazione linguistica” chiariscono quanto segue:
 
Come docenti, siamo delusi e amareggiati per la lettera inviata da un gruppo di studenti ai giornali. Il Corso di studio di cui facciamo parte si contraddistingue per il costante confronto con gli studenti, per una continua attività di monitoraggio delle carriere, per il dialogo con i rappresentanti degli studenti in tutti i gruppi istituzionali ai quali prendono parte. I risultati di questi sforzi sono sotto gli occhi di tutti e sono misurati da dati oggettivi, in primis dal livello di soddisfazione espresso dagli studenti, così come emerge dai questionari da loro compilati periodicamente. Nei dati confluiti nella recente Scheda di monitoraggio annuale (SMA), l’indice di soddisfazione dei laureandi nei confronti del Corso di studio mostra, per la classe L-11, un andamento decisamente positivo per il 2019, con una percentuale dell’86,7,% di gradimento, che si mantiene più o meno stabile anche per il 2020, con l’85,5%. Davanti a questi dati, è evidente che gli studenti autori della lettera non rappresentano il sentire della stragrande maggioranza degli studenti del nostro corso. Anche il riferimento alla “facoltà” anziché al corso di laurea (la vecchia Facoltà è stata sostituita dal Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, articolato al suo interno in diversi corsi di laurea), sembererebbe rappresentare il segno di una visione dei fatti e delle opportunità offerte dal presente corso di studio non proprio aggiornata.
Stupisce poi che questi studenti abbiano deciso di non esercitare i loro diritti nelle sedi istituzionali (le riunioni di Corso di studio, di Dipartimento, di commissione paritetica; il gruppo di assicurazione di qualità del corso di studi), optando per una sede di protesta plateale, come quella dei massmedia.
Gli studenti autori della lettera criticano in particolare la diminuzione degli esami scritti di lingue (che andrebbero definite più esattamente “prove propedeutiche”). Precisiamo innanzitutto che non si tratta di 3 prove propedeutiche all’anno, come affermano questi studenti, bensì di 4, numero assolutamente in linea con la media nazionale, se non al di sopra. Da un controllo effettuato sui Corsi di studio in L11 delle altre Università italiane, emerge infatti che il numero di prove scritte degli esami di lingua per anno oscilla tra 3 (la maggior parte) e 5-6 appelli. Là dove gli appelli sono in numero di 5 o di 6, uno o due di questi sono destinati esclusivamente agli studenti fuori corso. 
Il numero di prove scritte piuttosto omogeneo nei Corsi di studio di lingue dei diversi Atenei indica con assoluta evidenza che esiste un’esigenza didattica ampiamente condivisa, in base alla quale si ritiene che l’avanzamento delle conoscenze nell’apprendimento di una lingua straniera implichi delle fasi progressive di acquisizione, non riducibili sul piano temporale.
Gli esami di lingua e in lingua straniera hanno infatti delle caratteristiche specifiche che sono state riconosciute e sistematizzate in letteratura scientifica a partire dagli anni Sessanta (Weir 2005). La padronanza di una lingua straniera si raggiunge tramite un percorso generalmente e mediamente lungo, non per tutti facile.
Lo studente in lingue straniere non deve solo imparare a parlare, deve anche diventare, da laureato, un professionista della lingua, capace di conoscere e comprendere i meccanismi complessi che sottendono al suo funzionamento. Ma oltre a conoscere questi meccanismi, lo studente di lingue deve essere in grado di comunicare fluentemente nella lingua oggetto di studio.
L’esame scritto mira a verificare le competenze comunicative di livello (ad esempio A2, B1, B2), che si sviluppano tramite un’applicazione e una pratica che devono essere esercitate assiduamente nel tempo: se uno studente non ha raggiunto un livello di competenza (ad esempio B1) entro una determinata data, è molto improbabile che lo possa raggiungere con due o tre settimane di studio supplementare. Anzi, è didatticamente poco utile (Weir 2005), o addirittura dannoso (Anastasi 1988; Bachman e Palmer 1981), che lo studente ripeta un esame di competenza linguistica di livello prima di 120-180 giorni. Semplicemente perché un periodo breve di studio può dare dei frutti solo su prove di natura mnemonica o procedurale, ma non di competenza linguistica (Bachman 1990). Chiunque, anche in maniera empirica, avrà apprezzato dei miglioramenti nel percorso di apprendimento di una lingua straniera solo dopo un periodo ragionevolmente lungo di studio e certamente non nel breve volgere di una settimana o di un solo mese. 
Per tutti questi motivi, le prove scritte sono state collocate all’inizio di ogni sessione di esame, per calendarizzarle a intervalli regolari e sufficientemente lunghi per poter permettere un avanzamento di livello.
Gli autori della lettera criticano inoltre il fatto che la propedeuticità blocca la possibilità di poter sostenere altre materie (precisiamo: la propedeuticità blocca solo le lingue e le letterature straniere, non tutti gli esami del corso di studio). L’esame scritto è propedeutico all’orale perché verifica le competenze comunicative produttive e ricettive in lingua straniera. Parlare e comunicare in modo fluido in una lingua straniera e, per di più, essere in grado di discutere all’orale contenuti metalinguistici (ad esempio storia della lingua, sociolinguistica, pragmatica, etc.) richiede competenze comunicative molto sviluppate, che crescono in difficoltà nei tre anni del corso. Il Consiglio d’Europa chiarisce che per passare da un livello B1 (teorico punto di partenza al primo anno di corso, almeno per una lingua già studiata) a un livello C1 (terzo anno di corso) sono necessarie almeno 400 ore di studio e pratica della lingua (Council of Europe, 2001, 2006, 2020). Questo dato si basa su studi relativi a processi cognitivi e neurali di apprendimento della lingua straniera, oltre che su analisi empiriche (Purpura 2016). Questo numero così elevato di ore richiede un impegno extra da parte dello studente lungo tutto il suo percorso formativo, ore che sono richieste solo per imparare a comunicare e che non entrano nemmeno nel computo delle ore curricolari necessarie per apprendere i contenuti metalinguistici di cui sopra.
Va infine aggiunto che, negli ultimi anni accademici, almeno a partire dal 2016-2017, un numero sempre crescente di studenti non possiede un livello A2 in ingresso in nessuna o in una delle due lingue di studio al momento dell’immatricolazione. Questa situazione in ingresso pone gli studenti in una posizione di forte handicap che è molto difficile da colmare.
Teniamo poi a precisare una serie di inesattezze contenute nella lettera. Ad esempio, è del tutto inesatto affermare che “Negli anni l’organizzazione interna del corso è peggiorata sempre di più”.
Relativamente all’organizzazione interna, il Corso di studio sta infatti operando da diversi anni una profonda ristrutturazione del proprio assetto, che ha portato in questo anno accademico alla riapertura del Regolamento didattico, finalizzata a una serie di cambiamenti, tra i quali l’inserimento della lingua araba tra le due lingue a scelta dello studente. Si tratta di una serie di novità che riflettono un notevole interesse da parte del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne e dell’Ateneo nei confronti di questo corso di laurea.
Relativamente all’affermazione: “conosciamo tantissime persone rimaste intrappolate in questa facoltà da anni”, con riferimento al presunto numero alto di studenti fuori corso, precisiamo che, in riferimente al presente Corso di studio, i recenti dati statistici confluiti nella scheda di monitoraggio annuale 2021 indicano un trend diverso. In particolare, il numero dei laureati entro la durata normale del corso evidenzia, per il percorso L11, una notevole ripresa rispetto ai quattro anni precedenti e un dato più che raddoppiato rispetto al 2019, con un generale deciso aumento dei laureati rispetto ai tre anni precedenti.
 
Relativamente alla seguente affermazione: “Recentemente, è stato disposto di dover svolgere esami esclusivamente online. I docenti hanno così cambiato completamente le modalità d’esame per le lingue, per molte di queste non siamo stati neanche avvisati su come dovesse essere svolto” si chiarisce che, in seguito al DR del 7/1/2022 che ha stabilito lo svolgimento degli esami di profitto da remoto, su piattaforma Microsoft Teams, sono prontamente apparsi sulla home page del Corso di studio di Lingue, Letterature straniere e Tecniche della mediazione linguistica, nella sezione News Didattica (https://www.unime.it/it/cds/lingue-letterature-straniere-e-tecniche-della-mediazione-linguistica/news-didattica/lista), gli avvisi relativi allo svolgimento delle prove propedeutiche di lingue. Diversi docenti hanno inoltre provveduto ad avvisare tramite mail gli studenti iscritti agli esami relativamente alle modalità di svolgimento delle prove propedeutiche scritte.
 
Relativamente alla seguente affermazione: “Per niente stimolati, affrontiamo ormai questo percorso con scoraggiamento, anzi molte volte veniamo anche ridicolizzati, e la situazione la vede solo dall’esterno (sic!), e invece di darci ascolto si limita a giudicare chi con impegno e fatica, cerca ogni giorno di fare del suo meglio per costruirsi un futuro” si precisa che il Corso di studio, proprio per venire incontro alle esigenze e alle difficoltà incontrate dagli studenti durante il loro percorso di studi, ha incrementato negli ultimi anni i servizi di tutorato informativo e didattico, svolti dagli studenti del corso di laurea magistrale. In particolare, in seno al tutorato FSG (Fondo Sostegno Giovani) e POT, nel periodo giugno-novembre 2021 sono stati svolti i tutorati per tutte e cinque le lingue curricolari (oltre che per altre discipline del presente Corso di studio). Tutti gli studenti, compresi i fuori corso, sono stati contattati uno ad uno tramite mail dai tutor informativi (come attesta un’analitica documentazione in nostro possesso) per un colloquio personalizzato, allo scopo di far emergere le difficoltà incontrate nel loro percorso di studi. Non troviamo dunque corretto quanto affermato dagli studenti, anche rispetto all’essere ridicolizzati da noi docenti: è un’affermazione lesiva e poco rispettosa della nostra professionalità. Gli autori del documento hanno tralasciato di menzionare questi aspetti, che evidenziano la premura e il costante sforzo didattico di noi docenti nei loro confronti.
A fronte di questi sforzi e di un impegno costante del Corso di studio nei confronti degli studenti, le risposte da parte di questi ultimi non sempre sono state soddisfacenti. Pochissimi sono gli studenti che hanno partecipato agli incontri organizzati dai tutor informativi e altrettanto poco numerosi sono gli studenti che hanno seguito i tutorati didattici nelle materie considerate più ostiche. Relativamente alle lingue, i lettori lamentano una scarsa frequenza dei loro corsi. La piattaforma Unimestone, prezioso strumento di apprendimento linguistico del nostro Ateneo, è stata utilizzata dagli studenti per un esiguo numero di ore.
In conclusione, ci auguriamo che in futuro le problematiche degli studenti siano affrontate all’interno del Corso di studio e degli organi di rappresentanza universitaria, data la costante disponibilità di noi docenti ad ascoltare le richieste sollevate dal corpo studentesco.
 
 
I docenti di lingue del Corso di studio in “Lingue, Letterature straniere e Tecniche della Mediazione linguistica”
 
 
Bibliografia
 
ANASTASI, ANNE 1988. Psychological Testing. New York: Macmillan.
BACHMANN, LYLE F. 1990. Fundamental Considerations in Language Testing. Oxford and New York: Oxford University Press.
BACHMAN, LYLE F. / PALMER, ADRIAN 1981. A multitrait-multimethod investigation into the construct validity of six tests of speaking and reading. In PALMER, ADRIAN, GEORGE F. (eds.) The Construct Validity of Communicative Competence. Washington: TESOL.
COUNCIL OF EUROPE 2001, 2006, 2020. Common European Framework of Reference for Languages: Learning, Teaching and Assessment. Cambridge: Cambridge University Press.
PURPURA, JAMES E. “Second and Foreign Language Assessment.” The Modern Language Journal, vol. 100, [National Federation of Modern Language Teachers Associations, Wiley], 2016, pp. 190–208, http://www.jstor.org/stable/44135003.
WEIR, CYRIL J. 2005. Language Testing and Validation. An Evidence-Based Approach.
New York: Palgrave Macmillan.
 
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