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Tindara Caprì

Tindara Caprì

tindaracapri@gmail.comhttps://www.researchgate.net/profile/Tindara_Capri 

From the cortico-subcortical hypothesis to the network of automatic and controlled cognitive processes.
Experimental research in subjects with executive and procedural dysfunctions.

Abstract (eng)

In the last ten years, the cortico-subcortical model of cognitive processes has become a mainstay of modern neurocognitive theories that have rejected the cortical localization model. In this perspective, cognitive processes are understood as a complex mechanism governed not only by cortical brain areas, but also by brain networks that are located both in the oldest part of our brain (subcortex), and in the most recent areas (neocortex) (Pennisi, 2006). In agreement with this perspective, in this paper, we support the hypothesis, proposed in part by other authors (Fabio, 2009; 20515; 2017; Ullman et al., 2005), according to which Attention deficit hyperactivity disorder (ADHD) and Language Specific Disorders (LSD), often in comorbidity, are due to a dysfunction of the frontal-cerebellar network. Consequently, we also propose a new theoretical hypothesis on the understanding of LSD and ADHD. Firstly, we support the hypothesis that ADHD could be due not only to a merely executive deficit, but also to an automatic deficit. Thus, the controlled deficit that traditionally is associated with ADHD would represent a false positive, that is, it would appear as an exclusive deficit in ADHD, but it is partially. Secondly, we support the idea that LSD may be due to an impairment in the automatization of grammatical and lexical rules. This could be related to a dysfunction of the frontal-cerebellar network.  Although these theoretical proposals are supported by the results of some studies, unified explanatory theories of LSD and ADHD have not yet been formulated. Probably, this theoretical gap is related to the fact that both disorders have multifactorial origins, given the co-presence of linguistic and non-linguistic deficits in the LSD respectively, and procedural and executive deficits in ADHD. Furthermore, only one study (Fabio, 2009, 2016, 2017) has so far investigated the issue of an automatic deficit resulting from a dysfunction of the frontal-cerebellar network in ADHD, which represents the heart of our theoretical hypothesis. If the hypotheses underlying the present research were true, this would imply the reconceptualization of ADHD, not only as a specific executive disorder, but also as an automatic disorder. It would also imply the reconceptualization of LSD, not only as a specific language deficit, but also as a disorder of cognitive domain. Therefore, reconsidering language not only as a highly distinct and specified capacity, but also as a complex capacity, often a precondition of other cognitive functions. In conclusion, this study could provide more knowledge and data in order to confirm the cortico-subcortical hypothesis of brain functioning even in cognitive processes. In this perspective, the understanding of brain functioning would require a change of perspective, abandoning the cortico-cortical (horizontal) model and approaching to the cortico-subcortical (vertical) paradigm.

Keywords: ADHD, LSD, automated and controlled processes, language, cortico-cortical model, sub-cortical model

Abstract (ita)

Negli ultimi dieci anni, il modello cortico-subcorticale del funzionamento dei processi cognitivi è diventato un pilastro delle moderne teorie neurocognitive che hanno respinto il modello localizzazionista esclusivamente corticale. In questa prospettiva, i processi cognitivi sono intesi come un meccanismo complesso regolato non solo da aree corticali autonome, bensì da una rete di centri connessi tra loro che si trovano sia nella parte più antica del nostro cervello (subcorteccia), sia nelle zone evolutivamente più recenti (neocortex) (Pennisi, 2006). In conformità a questa prospettiva, in questo lavoro vorremmo dimostrare sostengono l’ipotesi, avanzata in parte anche da altri autori (Fabio, 2009; 2017; Ullman et al., 2005), secondo cui il Disturbo da deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) e i Disturbi Specifici del Linguaggio (DSL), spesso in comorbidità fra loro, siano dovuti a una disfunzione del circuito fronto-cerebellare. Di conseguenza, proponiamo anche una nuova ipotesi teorica sulla comprensione dei DSL e ADHD. In prima istanza, sosterremo l’ipotesi secondo cui l’ADHD potrebbe essere dovuto non solo a un deficit meramente di tipo esecutivo, bensì anche di natura automatica. Per cui, il deficit di controllo che tradizionalmente è associato all’ADHD rappresenterebbe un falso positivo, cioè apparirebbe come deficit esclusivo nella ADHD, ma lo è parzialmente. In seconda istanza, sosterremo l'idea che i DSL potrebbero essere dovuti a un deficit dei processi di automatizzazione delle regole grammaticali e lessicali, conseguente a una disfunzione del circuito fronto-cerebellare. Sebbene tali proposte teoriche siano supportate da dati provenienti da studi condotti in diversi settori, non è stata ancora formulata una teoria esplicativa unificata dei DSL. Probabilmente, questo gap teorico è legato al fatto che entrambi i disturbi abbiano origini multifattoriali, data la co-presenza di deficit di tipo linguistico e non linguistico nei DLS rispettivamente, e deficit procedurali ed esecutivi nell’ADHD. Inoltre, solo uno studio (Fabio, 2009, 2016; 2017) ha finora affrontato la questione di un deficit automatico conseguente a una disfunzione del circuito fronto-cerebellare nell’ADHD, che rappresenta, il cuore della nostra ipotesi teorica. Se le ipotesi sottostanti la presente ricerca fossero vere, questo comporterebbe la riconcettualizzazione dell’ADHD, non solo come un disturbo specifico di natura esecutiva, ma anche come un disturbo di natura automatica. Implicherebbe, inoltre, la riconcettualizzazione dei DSL, non solo come deficit specifici del dominio linguistico ma anche cognitivo, dunque, riconsiderare il linguaggio, non solo come una capacità altamente distinta e specifica, ma anche come una capacità complessa, spesso pre-condizione di altre funzioni cognitive. In conclusione, questo studio potrebbe apportare maggiori conoscenze e dati per confermare l’ipotesi cortico-subcorticale del funzionamento cerebrale anche nei processi cognitivi in generale. In quest’ottica, la comprensione del funzionamento cerebrale richiederebbe un cambiamento di prospettiva, abbandonando il modello cortico-corticale (orizzontale) per avvicinarsi al paradigma cortico-subcorticale (verticale).

Parole chiave: ADHD, DSL, processi automatici e controllati, linguaggio, modello cortico-corticale, modello sub-corticale

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Contatti

Prof.ssa Alessandra Falzone
Coordinatrice del Dottorato in Scienze Cognitive
amfalzone@unime.it