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Arianna Pavone

Arianna Pavone

apavone@unime.it

Nengo e la Creazione di Modelli Cognitivi su Larga Scala

Abstract (eng)

Simulations on large-scale artificial neural networks have been conducted since the late 1980s. The creation of these neural models and their simulation require skills in various fields, including artificial intelligence, machine learning, cognitive science, neurobiology and neuro-engineering. However, although important milestones have been achieved, none of the neural models so far implemented has been able to demonstrate how such simulations can be linked to a series of specific behaviors. In fact, although the increase in the number of neurons used in these models has succeeded in achieving increasingly accurate simulations, this is not sufficient to address one of the biggest neuroscience challenges, i.e. to explain how the complexity of the brain can generate a complex behavior. In this direction, the Neural Engineering Framework has allowed, in recent years, to move forward. It was used to create models of visual attention, inductive reasoning, reinforcement learning and many other activities. My specific interest is framed in machine learning techniques and in the techniques of representation and modeling of artificial neural networks. Artificial neural networks, in fact, can be used both to obtain an understanding of biological neural networks, but even more can be used to solve complex problems of Artificial Intelligence. My interest is mainly focused on the study of representation models based on the Neural Engineering Framework, and in particular on the notion of context, understood both as a neural context and as a linguistic context. The context has been studied from various points of view in the existing literature, and it has been shown that the hippocampus is strongly involved in contextual processing. From a computational point of view, the instrument that focuses on is Nengo, an open-source Python library that offers a wide range of useful features for the simulation of large-scale brain models. Nengo provides an excellent Nef support and includes customizable models for the generation of neural impulses, muscle dynamics, synaptic plasticity and synaptic integration. From a theoretical and methodological point of view, we want to concentrate our attention on the Semantic Pointer Architecture (SPA), an architecture based on the concept of a semantic pointer. In the context of the SPA, pointers are neural representations of a vector semantic space. From a purely structural point of view, a semantic pointer is represented in a neural way through the pattern of impulses generated by a population of biological or artificial neurons in response to certain stimuli, which may be sensory, motor, emotional, conceptual or symbolic. Although many researchers believe that the great challenge in the representation of neural networks is the improvement of the biological realism of the simulations, the idea that the main challenge consists in defining the general principles of neural computation that could allow the artificial brain to show the robust flexibility characteristic of biological cognitive processes.

Keywords: Neural Networks, Artificial Intelligence, Nengo, Cognition

Abstract (ita)

Le simulazioni su reti neurali artificiali su larga scala vengono condotte fin dalla fine degli anni ’80. La creazione di tali modelli neurali e la loro simulazione richiedono competenze in diversi ambiti, tra i quali l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico, le scienze cognitive, la neurobiologia e la neuro-ingegneria. Tuttavia, sebbene siano stati raggiunti importanti traguardi, nessuno dei modelli neurali finora implementati è stato in grado di dimostrare come tali simulazioni siano collegabili ad una serie di comportamenti specifici. Infatti, sebbene l’aumento del numero di neuroni utilizzati in tali modelli sia riuscito nell’obiettivo di ottenere simulazioni sempre più accurate, ciò non è sufficiente per affrontare una delle sfide più grandi delle neuroscienze, ovvero spiegare come la complessità del cervello possa generare un comportamento altrettanto complesso. In questa direzione il Neural Engineering Framework ha permesso, negli ultimi anni, di fare dei passi in avanti. Esso è stato utilizzato per creare modelli dell’attenzione visiva, del ragionamento induttivo, dell’apprendimento rafforzativo e molte altre attività. Il mio interesse specifico si inquadra nelle tecniche di apprendimento automatico e nelle tecniche di rappresentazione e modellazione di reti neurali artificiali. Le reti neurali artificiali, infatti, possono essere utilizzate sia per ottenere una comprensione delle reti neurali biologiche, ma ancor di più possono essere utilizzate per risolvere problemi complessi di Intelligenza Artificiale. Il mio interesse si concentra principalmente sullo studio dei modelli di rappresentazione basati sul Neural Engineering Framework, ed in particolare sulla nozione di contesto, inteso sia come contesto neurale che come contesto linguistico. Il contesto è stato studiato sotto vari punti di vista nella letteratura esistente, ed è stato dimostrato come l'ippocampo sia fortemente implicato nell'elaborazione contestuale. Da un punto di vista computazionale, lo strumento sul quale si concentra l’attenzione è Nengo, un libreria Python open-source che offre una vasta gamma di funzionalità utili per la simulazione di modelli cerebrali su larga scala. Nengo fornisce un eccellente supporto al Nef e include modelli personalizzabili per la generazione di impulsi neurali, dinamiche muscolari, plasticità sinaptica e integrazione sinaptica. Da un punto di vista teorico e metodologico si vuole invece concentrare l’attenzione sulla Semantic Pointer Architecture (SPA), un’architettura basata sul concetto di puntatore semantico. Nel contesto della SPA i puntatori sono rappresentazioni neurali di uno spazio semantico vettoriale. Da un punto di vista puramente strutturale un puntatore semantico è rappresentato in maniera neurale attraverso lo schema degli impulsi generati da una popolazione di neuroni biologici o artificiali in risposta a determinati stimoli, i quali possono essere sensoriali, motori, emotivi, concettuali o simbolici. Nonostante molti ricercatori ritengano che la grande sfida nella rappresentazione di reti neurali sia il miglioramento del realismo biologico delle simulazioni, è sempre più diffusa l’idea che la sfida principale consista invece nella definizione dei principi generali della computazione neurale che potrebbero consentire al cervello artificiale di mostrare la robusta flessibilità caratteristica dei processi cognitivi biologici.

Parole chiave: Reti Neurali, Intelligenza Artificiale, Cognizione

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Contatti

Prof.ssa Alessandra Falzone
Coordinatrice del Dottorato in Scienze Cognitive
amfalzone@unime.it