Sicilia: isola di sole, mare e scienza delle separazioni, questo il titolo dell’articolo che la rivista scientifica indipendente “The Analytical Scientist” ha dedicato questo mese all’Università di Messina. L’araba fenice che risorge dalle proprie ceneri - così il prestigioso mensile, che vanta una tiratura di 24.500 copie stampate e 70.500 copie digitali mensili, ha voluto ricordare, a quasi un anno di distanza, il devastante incendio che ha distrutto gran parte dei laboratori PanLab a soli sei mesi dalla loro inaugurazione, avvenuta a luglio 2015, con cerimonia solenne alla presenza del Rettore, Prof. Pietro Navarra e del Ministro del lavoro, Giuliano Poletti.
Nell’intervista il prof. Luigi Mondello racconta come le fiamme divampate in una notte abbiano mandato in fumo, letteralmente, decenni di impegno quotidiano e di dedizione alla ricerca scientifica, anni ed anni di investimenti economici e non solo. La spinta a ripartire arriva dalla solidarietà delle istituzioni, dall’impegno indefesso dei collaboratori che sacrificano le festività natalizie in una lotta contro il tempo e contro la cenere, arriva anche da multinazionali leader del settore che prontamente offrono il loro sostegno inviando tecnici esperti e nuovi strumenti.
Persone e aziende che credono in questo gruppo di ricerca che trova nella scienza la sua forza ed il suo motore, che oggi occupa un ruolo di primo piano nel panorama scientifico internazionale e collabora con più di 20 istituzioni accademiche in Europa, Stati Uniti ed Australia. Una squadra di ricercatori e docenti impegnati nel progresso tecnologico ma anche nell’istruzione e formazione professionale di giovani dottorandi, borsisti e tesisti provenienti da tutto il mondo.
Non a caso l’Ateneo messinese si colloca, una delle sole tre presenze italiane, nella “The Analytical Scientist Power List 2015”, al pari di prestigiose Università ed Istituti di Ricerca quali Harvard, ETH, Max Planck Institute, Stanford.