“Abbiamo trattato le connessioni tra cambiamenti climatici ed eventi meteorologici estremi riportando sugli eventi calamitosi registrati negli ultimi decenni sul territorio siciliano e su modelli meteo-climatici ad alta risoluzione funzionali alla loro previsione che abbiamo reso disponibili a diversi Enti regionali. Abbiamo inoltre mostrato dal vivo una simulazione relativa ad una previsione meteo evidenziando gli effetti che conseguono da un aumento globale della temperatura”. A dirlo il professore Salvatore Magazù, ordinario di Fisica Sperimentale dell’Università di Messina dove coordina il gruppo di ricerca in Biofisica e Struttura della Materia e dove è responsabile di progetti internazionali e nazionali relativi a previsioni meteorologiche su scala limitata, con specifico riferimento alla Regione Siciliana, e la professoressa Maria Teresa Caccamo ricercatore Universitario in Fisica Sperimentale presso il Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra (MIFT), stamani alla Scuola Simone Neri di Giampilieri Superiore durante l’incontro intitolato “Cambiamenti climatici ed eventi meteorologici estremi: il caso di Giampilieri del 1° Ottobre 2009”.
L’evento che si è svolto per iniziativa della RUS - Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile - promossa dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) - che coordina e condivide attività congiunte tra tutti gli Atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale.L’Università di Messina, da sempre sensibile alle tematiche ambientali e aperta all’interazione con il territorio, ha scelto di realizzare l’evento in un luogo e in una data simbolo, ovvero a Giampilieri, divenuto luogo di coscienza, e in data 1 Ottobre 2022, esattamente la stessa data in cui nel 2009, si verificò l’evento calamitoso meteorologico che ha procurato la perdita numerose vite ed ingenti danni nel territorio. A seguito di questo evento, che ha avuto un forte impatto sulla società civile, i ricercatori dell’Ateneo messinese hanno sviluppato modelli meteo-climatici a scala limitata le cui previsioni sono disponibili per tutti gli stakeholder del territorio; queste attività vengono svolte presso l’Osservatorio Sismologico del MIFT. Oltre ai professori Magazù e Caccamo durante l’incontro, svoltosi alla presenza di autorità militari, religiose e politiche e degli studenti, sono intervenuti la prof.ssa Lucrezia Interdonato, docente della Scuola Simone Neri e collaboratrice del dirigente scolastico, Antonio Bonfiglio, imprenditore del territorio, il componente del vecchio comitato di cittadini Salviamo Giampilieri Giovanni Fileti e Donatella Manganaro di Salviamo Giampilieri 2.0, Gianluca Rossellini giornalista e autore del libro “Inferno di fango”.
Il prof. Magazù nel suo intervento si è soffermato sul fondamentale ruolo della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile nei territori. La finalità principale della Rete - ha aggiunto Magazù – è difatti la diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, a livello urbano, regionale, nazionale, internazionale, in modo da incrementare gli impatti positivi in termini ambientali, etici, sociali ed economici delle azioni poste in essere dagli aderenti alla Rete. Gli obiettivi principali della rete RUS sono: l’armonizzazione delle attività istituzionali e miglioramento della gestione degli aspetti ambientali e sociali;) la creazione di una community capace di sviluppare, disseminare, trasferire, adattare best practices nazionali e internazionalità promozione di progetti già sperimentati con successo e lo sviluppo di iniziative relative anuove progettualità, nei campi del trasferimento di conoscenze e competenze; lo sviluppo della dimensione educativa transdisciplinare dei programmi universitari al fine di contribuire a far crescere la cultura dello sviluppo sostenibile; la formazione e aggiornamento sui temi dello sviluppo sostenibile; lo sviluppo di iniziative di sensibilizzazione e promozione a dimensione locale, nazionale e internazionale, in ottica di stakeholder engagement; l’incremento delle collaborazioni con le istituzioni pubbliche e il mondo delle aziende pubbliche e private; la formulazione di pareri e proposte”.
Il giornalista Gianluca Rossellini ha descritto nella sua opera le tremende alluvioni che dal 2009 al 2011 hanno devastato le frazioni di Messina e i comuni della sua provincia e hanno lasciato un segno indelebile nel territorio e nel tessuto sociale. “Un mare di melma - ha spiegato Rossellini - ha sotterrato al suo passaggio case, auto, negozi, aziende e vite umane. Quattro tremende alluvioni in tre anni fino al 2012 hanno provocato 40 vittime, tra le quali quattro bambini di età compresa tra i due e i dieci anni, decine di feriti, 800 milioni di euro di danni, nonché migliaia di sfollati.
La mia inchiesta ripercorre i giorni dei disastri, evidenziando le gravi mancanze nel controllo del territorio e nella prevenzione e gli assurdi ritardi nell’erogazione dei fondi per la ricostruzione. Ci sono state molte passerelle inutili e vuote promesse, insieme a una colpevole approssimazione nella gestione dell’emergenza. Dopo le accuse di abusivismo edilizio, poi rivelatisi false, le alluvioni nel messinese sono diventate tragedie di serie B, ma grazie soprattutto alla volontà e alle pressioni dei cittadini che facevano parte del Comitato per ‘Salviamo Giampilieri’, si è ultimata la messa in sicurezza del territorio e c’è stata un’opera di rinascita del tessuto economico”.
In chiusura si è svolta una escursione “scientifica” guidata nel comprensorio di Giampilieri e sui siti interessati dall’evento meteorologico estremo del 1 Ottobre 2009”.