A trent'anni dalla strage di Via D'Amelio, l'Associazione Universitaria "Atreju-La Compagnia degli Studenti" ed il Comitato “XIX luglio” hanno organizzato la Cerimonia in ricordo del Giudice Paolo Borsellino e della sua scorta.
Alla commemorazione era presente il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, il Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella, i Prorettori, prof. Antonino Germanà, prof.sse Roberta Salomone e Giovanna Valenti.
"Vi ringrazio - ha detto il Rettore -per la sensibilità che ogni anno dimostrate volendo ricordare Paolo Borsellino e tutte le vittime della strage di Via D'Amelio. Desidero complimentarmi con voi per lo slogan che avete scritto nella locandina, ricordando una frase del giudice: "Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente misteriosa mafia svanirà come un incubo”. La mafia si è alimentata del consenso, dalla paura. Si è fatta forte della mancanza di alternative dello Stato nel settore lavoro e non solo; credo che l'Università, come spesso ci hanno insegnato, questi illustri magistrati, deve fare il suo compito per costruire una cultura della legalità, nel rispetto delle Forze dell'Ordine. Ricordiamo oggi, in questi trent'anni dalle stragi di Capaci e di Via D'Amelio, sia uomini che donne della Polizia che hanno perso la loro vita ed è giusto continuare a parlarne sia attraverso le trasmissioni televisive che attraverso gli incontri. Ai giovani dico di avere sempre il coraggio delle proprie azioni, per portare avanti i sogni e le idee come i giudici Falcone e Borsellino ci hanno insegnato".
Durante la manifestazione è stata deposta una corona di fiori dinnanzi “all’albero Borsellino”, piantato il 19 luglio 2007 a cura dalla stessa associazione, sotto il quale è stato realizzato un piccolo monumento con incisa la celebre frase del giudice sul rapporto tra la gioventù e la mafia.