Un team di ricercatori spagnoli e americani, di cui ha fatto parte Emanuela Mastronardo, Ricercatore a tempo determinato dell’Ateneo di Messina, hanno identificato un materiale che potrebbe rendere disponibile in futuro l’energia solare in qualsiasi momento del giorno e/o della notte ad un minor costo rispetto alle tecnologie a batteria elettrica. Grazie al sostegno di una borsa di ricerca Marie Skłodowska-Curie, la ricercatrice Emanuela Mastronardo ha vagliato 24 perovskiti, materiali con la stessa struttura cristallina del titanato di calcio (CaTiO3). Dopo averne selezionata una quale miglior candidato per immagazzinare energia solare ad elevate temperature, la ricercatrice l’ha sottoposta a test in reattore su scala laboratorio. «I risultati sono incredibilmente incoraggianti», racconta Mastronardo, supervisionata durante il progetto SESPer da Juan M. Coronado del Consejo Superior de Investigaciones Científicas. «Il materiale ha mostrato la stessa capacità di stoccaggio quando funzionava su scala in grammi in un reattore più realistico, rispetto alle prove iniziali per determinare le proprietà termodinamiche eseguite su scala inferiore». Mastronardo ha scelto di concentrarsi sulle perovskiti perché ritiene che siano cruciali per offrire una nuova generazione di impianti a concentrazione di energia solare (CPS) in grado di convertire in maniera più efficiente il calore in elettricità e di immagazzinare ed erogare energia su richiesta, quando il sole è assente, attraverso sistemi di stoccaggio dell’energia termica. Il finanziamento dell’UE ha permesso al team del CSIC specializzato nello stoccaggio termochimico del calore, di collaborare con ricercatori dell’Istituto per l’energia IMDEA, in Spagna e della Northwestern University negli Stati Uniti, che hanno apportato ulteriori competenze e le strumentazioni necessarie a sviluppare e caratterizzare le perovskiti. Mastronardo e Coronado sono ottimisti e ritengono che il materiale abbia le potenzialità per fornire sistemi di stoccaggio termochimico molto più potenti da immettere sul mercato, rivoluzionando il settore energetico. «Questi sistemi potrebbero ampiamente contribuire agli obiettivi verdi europei rendendo disponibile l’energia solare in qualsiasi momento e ad un costo inferiore rispetto alle tecnologie a batteria elettrica» aggiunge Coronado.
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