Di fronte ad una vasta platea di giovani, l’Aula Magna del Rettorato ha ospitato un convegno intitolato "Memoria contra antisemitismo. La voce di Edith Bruck". L'evento, inaugurato con un video sulla testimonianza di Edith Bruck, è stato introdotto e coordinato dalla prof.ssa Paola Ricci; sono intervenuti il prof. Pietro Perconti (Direttore COSPECS) ed i docenti Marco Centorrino (Dipartimento DiCAM), Dario De Salvo (Dipartimento COSPECS, Delegato Formazione Insegnanti dell'Ateneo), Giuliana Gregorio (Dipartimento COSPECS) e Antonino Carabellò (I.I.S. “La Farina Basile).
Edith Bruck, poetessa, scrittrice e regista di origine ungherese, è nata nel 1932 (ultima di sei figli all'interno di una povera famiglia ebrea). Nel 1944 il suo primo viaggio la porta, poco più che bambina, nel ghetto di una città dell'Ungheria settentrionale e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Dopo essere stata trasferita in 7 lager diversi, nel giro di un anno, è stata tratta in salvo dagli Alleati il 15 aprile 1945. Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua e la cultura e trasferendo nella parola scritta la sua forza propulsiva rivolta alla memoria ed alla lotta all'odio. Durante la sua vita, incontrò tantissime personalità culturali, fra cui Primo Levi, colui che la spinse a raccontare ciò che aveva vissuto nel periodo della sua prigionia. Nel 2018, il suo impegno personale, la potenza evocativa dei suoi libri e la sua passione morale sono stati premiati con il riconoscimento, da parte dell'Università Roma Tre, della Laurea honoris causa in "Informazione, Editoria e Giornalismo".
Come suggerito dal titolo del convegno, le relazioni dei docenti si sono incentrare - sulla base di varie chiavi di lettura - sull'importanza della memoria quale unico vaccino e baluardo in opposizione all'antisemitismo, ma anche al pregiudizio ed al sentimento di odio rinnovatosi con l'avvento di internet, mediante altre forme e soggetti di discriminazione calati nel nostro tempo.
Difatti, attraverso la Rete, è più semplice aggirare la mediazione garantita dai mass media per il flusso delle informazioni e non è raro imbattersi in fake news, in dati reali decontestualizzati o nella diffusione di strategie tese ad alimentare il negazionismo, la macchina dell'odio, il "pensiero unico" del negativo (verso gli ebrei, gli immigrati o una minoranza di turno). In tale contesto, al pari dello Stato e nell'ottica di una cultura della vigilanza e dell'educazione, Università e Scuola svolgono un ruolo importante per lo sviluppo della coscienza civile dei giovani. In loro aiuto giungono, ancora oggi, le testimonianze dei sopravvissuti come Edith Bruck, Liliana Segre e molti altri.
Al convegno era presente una delegazione dell'I.I.S. “La Farina Basile", che da 20 anni (è avvenuto la prima volta nel 2000, per volontà dell'allora Rettore, prof. Gaetano Silvestri) organizza con l'Università di Messina un appuntamento dedicato al "Giorno della Memoria".