Si sono aperti con la cerimonia dell’Alzabandiera svoltasi nel cortile dell’Ateneo, a cura della Brigata Aosta, i lavori di un convegno interdisciplinare di studi sul tema “L’Italia dalla Grande Guerra al primo dopoguerra. Permanenze/Trasformazioni”. Nell’ambito del convegno, inoltre, il Prefetto, S.E. dott.ssa Maria Carmela Librizzi ed il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, hanno inaugurato una mostra di uniformi e cimeli storici, in cui sono esposti anche pezzi della collezione privata del Ten. Colonnello Attilio Vitale e del Brigadiere Generale Medico Enrico Messale, sul tema “Dalla grande guerra alle missioni di pace”, sempre a cura della Brigata Aosta. La mostra sarà esposta nell’atrio dell’Ateneo fino a venerdì 5 aprile.
Il convegno è stato introdotto dal prof. Luigi Chiara, alla presenza del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, del Comandante della Brigata meccanizzata Aosta, Generale B. Bruno Pisciotta e del Direttore del Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche, prof. Mario Calogero.
“Quella di oggi – ha detto il prof. Chiara – vuole essere una giornata di riflessione, a carattere interdisciplinare, per aiutare a comprendere il primo dopoguerra italiano e la gestione della pace. Si è trattato di un momento complesso per l’Italia. Eventi come questo sono importanti anche per sottolineare l’importanza di un mondo senza guerra. Le dinamiche odierne fanno sì che il nostro Esercito sia in vari Paesi per aiutare nella gestione della pace”.
“Ringrazio S.E. il Prefetto – ha commentato il Rettore – che ci fa sentire costantemente parte di un network di istituzioni da lei coordinate con empatia e volontà. Quello di oggi è un evento davvero importante e per la prima volta si è svolta le cerimonia solenne dell’Alzabandiera nel cortile del nostro Ateneo. I cimeli della mostra sono davvero belli e sono stati raccontati con meticolosità e dedizione; rappresentano un segno d’affetto e impegno del nostro Esercito. Sono, pertanto, grato alla Brigata Aosta con cui, tra l’altro, siamo al lavoro per la firma di un accordo quadro attraverso cui avviare attività e tirocini formativi”.
“E’ stato un privilegio per me – ha dichiarato il Generale Pisciotta – aver collaborato con l’Università di Messina per l’organizzazione di questa iniziativa, in cui abbiamo messo in mostra il sacrificio dei nostri avi per la società civile. Le situazioni emergenziali post-conflitto contribuiscono ad unire le istituzioni e a compattarle con la popolazione. L’esercito italiano e la Brigata Aosta sono portatori di grandi valori sociali, agiscono per la collettività e la sinergia con l’Ateneo e le altre istituzioni è per noi davvero importante “.
“Voglio dare il mio particolare benvenuto – ha aggiunto il prof. Calogero – agli studenti, perché queste rappresentano formidabili occasioni per permettere loro di approfondire e verificare le conoscenze acquisite nei propri percorsi di studio. Un tema importante come quello del dopoguerra mi fa, inoltre, pensare ai vostri colleghi universitari, ricordati vicino all’ingresso, che hanno abbandonato le aule per partecipare alla grande guerra e che hanno perso la vita per riportare la pace”.
Nel corso della prima giornata in Aula magna è stata avviata la prima sessione, presieduta dal prof. Luigi Chiara; la seconda si svolgerà a partire dalle ore 15 in Accademia dei pericolanti, presieduta dal prof. Andrea Ungari. Al convegno, che si concluderà venerdì 5 aprile in Accademia con una sessione unica presieduta dal prof. Giacomo Pace Gravina, interverranno numerosi docenti che ripercorreranno le tappe di quel periodo storico. Tra gli altri, i proff. Giovanni Moschella, Antonio Baglio, Giuseppe Parlato, Dario Caroniti, Paolo Varvaro, Simona Berhe, Angela Villari, Fabrizio Rudi e Federico Imparato.
La prima guerra mondiale rappresenta uno degli eventi periodizzanti di maggior rilievo della storia del XX secolo. Subito dopo la firma degli armistizi e l’avvio delle trattative di pace, di cui quest’anno peraltro ricorre il centenario, a Versailles, nel 1919, si apre non a caso una fase nuova della storia novecentesca entro cui, tuttavia, è possibile individuare elementi di continuità e/o discontinuità con il passato. In tale cornice, l’Università di Messina propone una riflessione di tipo interdisciplinare sul primo dopoguerra che sottolinei tali elementi.