Nell’ultimo numero di Prima Pagina, il magazine online della Società Italiana di Fisica, è stato dedicato un approfondimento alle indagini svolte su mummie e sarcofagi presso l’Università di Messina. In un articolo a firma di Sveva Longo e Domenico Mallamace, la ricerca svolta nel nostro Ateneo viene indicata come esempio dell'uso delle metodologie fisiche sui beni culturali. In particolare, si fa riferimento all’uso delle tecniche di “imaging”, quali la risonanza magnetica nucleare (NMR).
“In questo contesto – si legge nell’articolo – l'Università di Messina si è proposta come un punto di aggregazione, non solo nazionale, per lo studio, con queste tecniche e con la strumentazione ad alta risoluzione disponibile in alcuni dipartimenti dell'Ateneo, di manufatti storico artistici (carta antica, dipinti, porcellane, etc.). Lo scopo è di studiare sia le proprietà strutturali e dinamiche sia lo stato di conservazione (aging) dei materiali a mezzo delle tecniche di rilassamento e di immagine”.
Lo studio vede coinvolti altri atenei italiani (Roma La Sapienza, Firenze, Roma Tor Vergata) e stranieri (Cracovia e Barcellona), enti quali ENEA e CNR (ISC-Istituto Sistemi Complessi di Roma e IPCF-Istituto per i Processi Chimico Fisici di Messina) e il Centro Nazionale CSGI-Firenze, e strutture straniere quali il MIT (Cambrige, USA) e i laboratori ISIS di Oxford e NIST di Gaithersburg (USA).
Viene messa in evidenza la collaborazione con i Musei Vaticani, che ha portato a un'esperienza unica: lo studio tramite la tomografia computerizzata (TC) di mummie e sarcofagi egizi. “La particolarità di questi studi realizzati a Messina – prosegue l’articolo – è che per la prima volta l'attenzione principale è rivolta al sarcofago (la sua manifattura e le sue caratteristiche) piuttosto che alla mummia al suo interno. Tutto questo facendo riferimento alle esperienze acquisite, presso il reparto di Neuroradiologia del Policlinico Universitario di Messina, da molteplici studi con TC su reperti archeologici (resti umani di necropoli siciliane e del Palatino) e manufatti di interesse storico-artistico (statue votive)”.