Presentazione "Linee guida per il Bilancio di Genere degli Atenei": la prof.ssa Pulejo nel gruppo di studio che ha sviluppato il progetto
In occasione del convegno nazionale, con il quale la Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane celebra il decennale della propria costituzione e che si svolgerà presso l’Università di Udine nei giorni 3, 4 e 5 maggio, verranno presentate le Linee guida per il Bilancio di Genere degli Atenei.
Il documento, che sviluppa ed estende le analisi avviate da un Gruppo di studio attivato dalla Conferenza Nazionale nel 2014, è il frutto del lavoro di Tindara Addabbo (Università di Modena e Reggio Emilia), Luisa Pulejo (Università di Messina), Paolo Tomasin (Istituto Universitario Salesiano di Venezia) e Patrizia Tomio (Università di Trento), che hanno messo a fattor comune competenze di tipo aziendale, sociologico e giuridico.
Le Linee guida, offrono una definizione del Bilancio di Genere, indicano i riferimenti normativi ed espongono le potenzialità di uno strumento fondamentale nell’ambito del gender mainstreaming, cioè di quella strategia destinata ad introdurre una prospettiva di genere in tutte le decisioni e le azioni della Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di superare le cause delle diseguaglianze tra uomini e donne.
Nell’intento di offrire alle Università uno strumento che sia anche operativo, il documento offre indicazioni sia riguardo i contenuti che il processo di Gender Budget Analysis.
A partire dall’esame delle prime esperienze di rendicontazione in ottica gender sensitive, intraprese da alcuni Atenei, il documento offre una visione innovativa, che focalizza la propria attenzione sulla circolarità del processo, che deve coinvolgere in primis l’attività di programmazione.
Predisporre il Bilancio di Genere non significa, infatti, mettere a disposizione un set di dati statistici in un documento, anche se questi possono essere utilizzati per elaborare una analisi di contesto, come indicato nelle Linee guida.
Significa, invece, avviare un processo che integri la dimensione di genere a partire dalla fase di pianificazione, individuando in maniera puntuale i portatori di interesse (stakeholders), uomini e donne, interni ed esterni e i bisogni che essi esprimono. Nella definizione di questi ultimi si è privilegiato un approccio di benessere, individuandone le diverse dimensioni nell’ambito della realtà accademica.
Il ciclo, così descritto, che si integra con l’approvazione dei documenti di pianificazione strategica degli Atenei, si completa con la fase di verifica e rendicontazione. Anche per tale ragione l’adozione di questo strumento comporta un coinvolgimento, ampio e trasversale, dell’Università e dei suoi vertici.
Attraverso le Linee guida la Conferenza Nazionale intende offrire alle Università e, in particolare, agli Organismi di Parità, che spesso ne sono i promotori, uno strumento operativo che ne faciliti l’introduzione, dando attuazione a quanto auspicato, nello scorso gennaio, dalla CRUI al fine di promuovere la diffusione del Bilancio di genere all’interno del sistema universitario.