Antonio
Manghisi
Email: 
antonio.manghisi@unime.it

ALTRE INFORMAZIONI

SSD: BIOS-01/B
Profilo: Professori Associati

BIOGRAFEMA

Il dott. Antonio Manghisi è attualmente ricercatore a tempo determinato 'senior' di Botanica Sistematica (BIO/02) presso il Dipartimento di Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche e Ambientali dell’Università di Messina.
Il dott. Antonio Manghisi svolge attività di ricerca sulle macroalghe dal 2001, occupandosi in particolare della sistematica, filogenesi molecolare e DNA barcoding di tali organismi, ma anche dell’individuazione di specie algali alloctone ed invasive, e infine dell’identificazione, coltivazione e potenziali applicazioni di specie algali di interesse economico.
Il dott. Antonio Manghisi studia la morfologia e l’anatomia di alcune alghe rosse, descrivendone le strutture vegetative e riproduttive, con particolare riferimento a generi di Florideophyceae multiassiali. Tali osservazioni sono finalizzate a studi di tassonomia integrati con filogenesi molecolare multigenica per i generi: Acrodiscus, Felicinia, Pachymeniopsis, Grateloupia s.l., Cryptonemia-Halymenia complex e Sebdenia s.l. In particolare, come specialista della sistematica di Sebdeniales e Halymeniales, ha collaborato al progetto internazionale “Flora Phycologica Iberica” di un Consorzio di Università di Spagna e Portogallo (2002-2011), per la descrizione e il censimento della vegetazione macroalgale della Penisola Iberica e delle Isole Baleari, e ai progetti Atimo-vatae (2010, Madagascar), Karubenthos 1 (2012, Guadeloupe), Madibenthos (2016, Martinica) e Walters Shoal (2017, Oceano Indiano) del Museum National d’Histoire Naturelle (Paris, France) per la revisione tassonomica e floristica di hotspot di biodiversità poco esplorati. Tali collaborazioni hanno portato alla descrizione di specie di alghe rosse nuove per la scienza e alla revisione tassonomica di diversi generi, in particolare alla descrizione di un nuovo genere (Felicinia), due nuove specie e (Pachymeniopsis gargiuloi e Yonagunia atimo-vatae) e cinque nuove combinazioni di specie (Dermocorynus dichotomus, D. horridus, Felicinia marginata, Phyllymenia capensis e Yonagunia ligulata). Le ricerche sono state finanziate anche con i programmi  “Research in Paris 2010” (mobilità di ricercatori di rilevanza internazionale, Comune di Parigi) e “ALGA - Algal Life Global Audit” (conoscenza della biodiversità macroalgale marina ed etichettatura genetica delle specie, WG1.8 Marine Bio-surveillance, 2008-2011) finanziato nell’ambito del International Barcode of Life Initiative (iBOL) dal Governo del Canada per la conoscenza della biodiversità macroalgale marina e l’etichettatura genetica delle specie.
Il dott. Antonio Manghisi studia la flora algale di ambienti di transizione delle coste italiane, in particolare delle lagune di Capo Peloro e Venezia, ambienti a forte impatto antropico e conseguente alterazione della biodiversità. Il monitoraggio di tali ambienti si svolge integrando osservazioni morfo-anatomiche e indagini molecolari attraverso le tecniche di DNA barcoding. Tali studi hanno consentito di segnalare l’introduzione di specie criptiche e aliene, come Hypnea cornuta, Ulva ohnoi e U. australis, Agardhiella subulata, di monitorare la presenza di specie algali native, e di avviare la revisione tassonomica di alcuni generi di alghe rosse (Hypnea, Pyropia, Bangia) e verdi (Ulva). Tali ricerche sono finanziate con i progetti “Research in Paris” (Francia) e “ALGA” (Canada). Il dott. Manghisi ha collaborato al progetto di ricerca di un dottorato in cotutela tra l’Università di Messina e l’Università di Sfax (Tunisia) sulla revisione della flora algale tunisina con metodi di DNA barcoding. Il dott. Manghisi sta collaborando ad un progetto di ricerca con la Université de Bejaia (Algeria), sull’identificazione mediante DNA barcoding della flora macroalgale dell’isolotto di Tiskerth, Bejaia.
Il dott. Manghisi si occupa di identificare ed etichettare tassonomicamente (DNA labelling) alghe con potenziale applicativo. In dettaglio, i suoi studi riguardano: agarofite del genere Gracilaria, di cui ha valutato l’efficienza di crescita in condizioni controllate e in sistemi integrati di tipo IMTA; individuazione di specie di alghe marine mediterranee con potenziale impiego in acquacoltura come antimicrobici e immunostimolanti; caratterizzazione genetica di popolazioni di alghe rosse del genere Asparagopsis dallo Stretto di Messina, fonte di bioattivi con azione antimicrobica e antiprotozoica. Tali ricerche sono state finanziate con i progetti COFIN 2000 (Italia) e Progetto PON02_00451_3362185 - INNOVAQUA (2012-2015, Italia).
Il dott. Antonio Manghisi si è occupato della messa in opera di un laboratorio per lo sviluppo di tecniche per la produzione di protoplasti come feedstock per coltivazioni massive di specie del genere Ulva, come fonte di biocarburanti di seconda generazione. Tali ricerche sono state finanziate con il programma “BioWALK4Biofuels: Biowaste and algae knowledge for the production of 2nd generation biofuels” (2012-2015, Comunità Europea).
Il dott. Antonio Manghisi ha iniziato una collaborazione con l’università di Conception (Chile) sulla revisione tassonomica di Gamma-proteobatteri dei generi Beggiatoa e “Candidatus Venteria”. La tassonomia e la nomenclatura di tali generi si intreccia con quella delle Cyanophyceae (alghe azzurre) specialmente nei secoli passati. Pertanto, il lavoro ha richiesto competenze specifiche di tassonomia e nomenclatura botanica, fornite dal dott. Manghisi, che ha svolto una ricerca della letteratura storica relativa al genere Beggiatoa.
Ha da poco avviato una collaborazione con l’Università di Ghent (Belgio) per la identificazione di alghe verdi filamentose da ambienti di transizione appartenenti alla famiglia delle Cladophoraceae.
Inoltre, il dott. Manghisi è tra gli esperti del network “MOTax”, un servizio nazionale integrato di tassonomia degli organismi marini, coordinato dalla Stazione Zoologica “A. Dohrn” di Napoli e supportato dall’infrastruttura europea EMBRC (European Molecular Biology Research Council). 

I dati visualizzati nella sezione sono recuperati dalla Procedura Gestione Carriere e Stipendi del Personale (CSA), dalla Procedura Gestione Studenti (ESSE3), da Iris e dal Sito Docenti MIUR.
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