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[1350/2014] - GIURISPRUDENZA

Classe: 
LMG/01
Codice Corso: 
1350
Ordinamento: 
2014
Anno Accademico: 
2016
Sede: 
P.zza Pugliatti, 1
Coordinatore: 

Prof. ssa Marianna GIUFFRIDA

Lingua: 
italiano
Laboratori e Aule Informatiche: 
Biblioteche: 
Sale studio: 

Prova finale

L'attività formativa relativa alla prova finale consiste nella predisposizione e nella elaborazione personale, sotto la guida di un relatore, ed eventualmente in lingua inglese, francese, tedesca o spagnola, di una tesi compilativa o di una tesi di ricerca. I crediti formativi previsti per tale attività sono indicati nell'ordinamento didattico e nel piano di studio. La prova finale consiste nella presentazione e nella discussione, eventualmente in lingua inglese, francese, tedesca o spagnola, dell'elaborato davanti alla Commissione di laurea.
Lo studente può chiedere l'assegnazione della tesi su un argomento di qualsiasi materia in cui abbia sostenuto la relativa prova d'esame, previo parere favorevole del Docente titolare dell'insegnamento, che individuerà anche un titolo provvisorio. Nel caso di materie dell'ultimo semestre dell'ultimo anno è possibile chiedere la tesi prima di avere sostenuto l'esame di profitto, previo parere favorevole del Docente titolare dell'insegnamento e fermi restando in ogni caso i requisiti di voto. La tesi è quindi assegnata dal Direttore, che provvede a designare il relatore e l'eventuale correlatore garantendo il più largo ricorso alle competenze a disposizione del Dipartimento e una equilibrata ripartizione dei carichi relativi.
Nel caso di tesi compilativa, che consiste nella redazione di un breve elaborato scritto (commento ad una sentenza; tesina su un argomento monografico, ricerca empirica e analisi di un caso) e in un colloquio finale sull'argomento trattato, il titolo della tesi deve essere richiesto al docente titolare dell'insegnamento dopo avere conseguito almeno 200 crediti formativi e almeno 3 mesi prima della data presunta di discussione dell'elaborato.
Nel caso in cui la media ponderata degli esami già sostenuti sia superiore a 25/30 e sia stato riportato il voto di almeno 27/30 nell'insegnamento prescelto, la prova finale può consistere nella redazione di un elaborato sperimentale (indagine e rivisitazione critica del materiale raccolto) e in un colloquio finale sull'argomento trattato e il titolo della tesi deve essere richiesto al docente titolare dell'insegnamento dopo avere conseguito almeno 200 crediti formativi e almeno 6 mesi prima della data presunta di discussione dell'elaborato.
Nel caso di assegnazione antecedente al superamento del corrispondente esame di profitto, la tesi sperimentale si trasforma in compilativa ove il voto conseguito sia inferiore ai 27/30.
Le Commissioni, costituite in maggioranza da professori ufficiali, sono composte da non meno di 7 membri.
L'eventuale attribuzione della lode, in aggiunta al punteggio massimo di 110 punti, è subordinata alla accertata rilevanza dei risultati raggiunti dal candidato e alla valutazione unanime della Commissione.
Al voto di partenza all'esame di laurea, che in presenza di eventuali decimali dovrà essere arrotondato per difetto o per eccesso (tra 0,01 e 0,50 l'arrotondamento sarà in difetto, da 0,51 in su sarà invece in eccesso), si aggiungono massimo 5 centodecimi per la tesi compilativa e massimo 8 centodecimi per la tesi sperimentale. La lode accademica non può essere attribuita se il candidato ha un voto di partenza inferiore a 103 (ossia inferiore a 102,51). La commissione attribuisce 1 ulteriore centodecimo agli studenti che si laureano in corso, ossia ai candidati iscritti al quinto anno di corso che sostengano la prova finale entro il 31 marzo dell'anno accademico successivo, ovvero 2 centodecimi agli studenti che si laureano in corso e con una media non inferiore a ventisette/trentesimi, eventualmente arrotondata per eccesso. Nel caso di tesi di ricerca predisposta e discussa in lingua inglese, francese, tedesca o spagnola, la Commissione attribuisce fino a 2 ulteriori centodecimi. Per gli eventuali esami in soprannumero, aventi un peso non inferiore a 6 crediti anche risultante dalla somma di insegnamenti pari ciascuno a tre crediti, e valutati ciascuno con voto non inferiore a ventisette/trentesimi, possono essere attribuiti complessivamente fino a un massimo di 0,50 centodecimi. Al voto così determinato si aggiunge un ulteriore centodecimo, se necessario per raggiungere la votazione di 100, 105 o 110.
Si ribadisce che la soglia di 103 centodecimi, necessaria per poter conseguire la lode accademica, va riferita al “voto di partenza”, esclusi i punti aggiuntivi sopra indicati.
Lo svolgimento degli esami di laurea e la proclamazione del risultato finale sono pubblici.


Requisiti

Per l'ammissione al Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza è necessario il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo ai sensi dell'art. 6.3. del D.M. n. 270 del 22 ottobre 2004 e dell'art. 5 del D.M. 25 novembre 2005.
È prevista per l'accesso al Corso una modalità di verifica delle conoscenze di cultura generale e delle conoscenze di base negli ambiti disciplinari storico-umanistici mediante test on-line a risposta multipla.
Gli studenti che non rispondono esattamente al 60% dei quesiti proposti possono ugualmente immatricolarsi, ma sono tenuti a frequentare un corso di recupero, che sarà programmato entro il primo anno accademico di riferimento, allo scopo di offrire elementi utili a migliorare le conoscenze degli studenti medesimi per una proficua prosecuzione del corso degli studi intrapreso. Alla fine del corso, previa verifica delle presenze, verrà rilasciato un attestato comprovante il recupero del debito formativo.

Obiettivi

Il Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza mira a far conseguire la completezza della formazione nei diversi settori professionali cui il titolo dà accesso. A tal fine, assicura l'acquisizione sia dell'insieme delle conoscenze essenziali in campo giuridico, attraverso lo studio analitico ed interdisciplinare delle varie branche del diritto, con elementi di approfondimento, anche di carattere storico, utili a valutare l'evoluzione degli istituti del diritto positivo, sia di particolari abilità, indispensabili nell'affrontare problemi interpretativi e applicativi del diritto, comprese le tecniche di una buona metodologia di analisi e di aggiornamento.
Il relativo percorso di studi attua un indirizzo formativo coerente rispetto alle rinnovate esigenze dei vari settori professionali cui possono accedere i laureati della classe, orientando i contenuti agli obiettivi formativi qualificanti definiti dal D.M. 25 novembre 2005, che si intendono in questa sede integralmente richiamati e recepiti.
In conformità a tali obiettivi, il Corso fornisce, anzitutto, una solida formazione di base e caratterizzante, attraverso l'insegnamento approfondito delle materie di studio relative ai diversi ambiti disciplinari di cui al menzionato decreto. Il contenuto dei diversi insegnamenti, per risultare sempre coerente con gli obiettivi formativi della classe di laurea e con le rinnovate e sempre più complesse esigenze dei vari settori professionali cui possono accedere i laureati della classe, è costantemente aggiornato, sviluppato in forma interdisciplinare e tesa a stimolare l'acquisizione e l'affinamento di una buona metodologia interpretativa, di buone capacità analitiche e sintetiche, di conoscenze su cui basare valutazioni di carattere critico, nonché delle abilità richieste per cogliere le implicazioni e connessioni sistematiche dei problemi giuridici.
Pur nella unitarietà del percorso formativo, sono poi proposti, mediante una congrua diversificazione degli insegnamenti affini e integrativi, sei indirizzi (storico-giuridico, filosofico-giuridico e filosofico-politico; privatistico; pubblicistico; commercialistico-navigazionistico; internazionalistico, comparatistico e dell'Unione europea; penalistico) finalizzati ad una migliore caratterizzazione del predetto percorso formativo per consentire al laureato l'acquisizione di competenze e conoscenze specifiche in determinati settori utili nella prospettiva di una successiva specializzazione professionale post laurea. Pertanto, se, da un lato, il curriculum del Corso di laurea presenta contenuti formativi molto articolati, con un numero significativo di insegnamenti attivati e una elevata diversificazione delle materie di studio, dall'altro lato, attraverso la previsione di una base formativa vincolata e caratterizzante, si raggiunge l'obiettivo fondamentale di dare al laureato un forte legame sistematico ed interdisciplinare tra le varie conoscenze giuridiche, che tendono a settorializzarsi e frammentarsi, unitamente alle conoscenze e competenze necessarie per affrontare successivamente anche percorsi variegati e differenziati.
I contenuti del Corso e le metodologie impiegate nelle attività formative sono, inoltre, finalizzati a far sì che i laureati
- acquisiscano ed utilizzino con sicura padronanza i linguaggi tecnici caratterizzanti delle singole branche del diritto, sappiano valutare i singoli istituti del diritto positivo, oltre che nella loro configurazione dogmatica e nelle innovazioni in essi via via introdotte, anche nella prospettiva storica;
- sappiano recepire gli influssi derivanti dai rinnovati contesti sopranazionali di produzione ed applicazione del diritto ed acquisire padronanza nell'impiego degli strumenti informatici e dei più sofisticati e moderni sistemi multimediali di reperimento di fonti e materiali giuridici.
Inoltre, il curriculum formativo, per consentirne l'utilizzazione nei corsi di specializzazione post laurea per le professioni legali, mediante appositi insegnamenti (o moduli di altri insegnamenti) caratterizzati da specifiche metodologie, prevede l'acquisizione di adeguate conoscenze
- degli aspetti istituzionali ed organizzativi degli ordinamenti giudiziari;
- della deontologia professionale, della logica e argomentazione giuridica e forense, della sociologia giuridica, dell'informatica giuridica;
- del linguaggio giuridico inglese.
I suindicati obiettivi di formazione sono, in linea di principio, comuni alle diverse aree omogenee del Corso, ossia ai diversi «blocchi tematici» che compongono il piano di studio, costituente la declinazione più particolareggiata, al livello locale, dei già richiamati obiettivi formativi qualificanti definiti al livello nazionale dal D.M. 25 novembre 2005. Peraltro, le singole «aree di apprendimento» si caratterizzano, altresì, per propri specifici contenuti dipendenti dai settori scientifico-disciplinari di riferimento e si prestano, con varietà di tecniche e metodologie di analisi, alla preparazione, impiego ed affinamento di particolari abilità e competenze.

Risultati

Dato non disponibile

Sbocchi professionali

La laurea magistrale in Giurisprudenza dà accesso a diversi settori professionali per l’esercizio di funzioni caratterizzate da elevati livelli di competenza e di responsabilità. Essa consente in primo luogo di indirizzarsi all’esercizio delle professioni legali (avvocatura e notariato) ed alla magistratura. Offre, inoltre, ulteriori opportunità lavorative in vari campi di attività sociale, socio-economica e politica, nelle istituzioni, nelle pubbliche amministrazioni, nelle imprese private, nei sindacati, nel settore del diritto dell’informatica, nel settore del diritto comparato, internazionale e comunitario (giurista europeo) e nelle organizzazioni internazionali.

Parere delle parti sociali

Per offrire le migliori opportunità di inserimento nel mondo del lavoro al termine del percorso formativo, la progettazione del Corso di studio ha rielaborato le indicazioni propositive espresse dalle principali organizzazioni rappresentative della produzione di beni e servizi e delle professioni. In una prospettiva tesa a valorizzare la dimensione tipicamente e prettamente nazionale (se non, ormai, addirittura sopranazionale) che caratterizza il profilo delle principali professioni cui dà accesso la laurea magistrale in Giurisprudenza, l'attivo coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative non si è limitato alla rilevazione delle specifiche dinamiche della domanda di formazione a livello locale, ma ha contribuito ad approfondire la definizione più generale delle conoscenze e abilità che il laureato dovrebbe conseguire per intraprendere con successo, e in un mercato del lavoro sempre più globalizzato, la propria carriera lavorativa e professionale.
L'incontro con le categorie più direttamente interessate, convocate con avviso del Direttore del Dipartimento dell'11 aprile 2013, prot. n. 341, si è svolto, nei locali del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Messina, il 22 aprile 2013.

I rappresentanti delle categorie professionali hanno espresso vivo apprezzamento per la discussione e gli esiti dell'incontro e, quanto alla modalità e cadenza delle successive consultazioni, concordano con la proposta avanzata dal Direttore del Dipartimento di istituire una sorta di canale di comunicazione permanente, capace di garantire una sorta di riflessione e confronto continuo tra gli organi di gestione dei Corsi incardinati nel Dipartimento e i rappresentanti delle categorie professionali maggiormente interessate. I presenti concordano che le modalità attraverso cui attuare tale confronto dovrebbero essere il più possibile agili e snelle, avvalendosi in particolare degli strumenti di comunicazione e consultazione telematica.

Le determinazioni complete e dettagliate dell'incontro risultano dal verbale della riunione inserito nella Scheda unica annuale del Corso di studio 

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