Webinar “Il diritto agli studi universitari in carcere: tre anni di esperienza della Cnupp e prospettive”

In occasione della conclusione del primo triennio di vita dalla CNUPP venerdì 7 maggio alle ore 15 si terrà un seminario dal titolo “Il diritto agli studi universitari in carcere: tre anni di esperienza della Cnupp e prospettive” , in cui i temi oggetto del lavoro degli Atenei aderenti alla Conferenza saranno affrontati sotto diversi punti di vista e con le voci più autorevoli del panorama nazionale.

La Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (CNUPP) istituita dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), raggiunge quest’anno i 3 anni di vita e la conclusione del mandato del primo consiglio nazionale, presieduto dal Prof. Franco Prina, delegato per il Polo Universitario Penitenziario (PUP) del Rettore dell’Università di Torino.

Il nostro Ateneo aderisce alla Conferenza per l’impegno che persegue sin dalle determinazioni del CRUS del 12 dicembre 2019.

La realtà dei PUP italiani, iniziata più di 20 anni fa a Torino e replicata, pur con differenze locali, in numerose altre sedi universitarie, coinvolge attualmente quasi 40 atenei che operano in oltre 80 istituti penitenziari

Nell’anno accademico in corso sono 1.034 gli studenti detenuti iscritti, dei quali 109 (10,5%) si trovano in regime di esecuzione penale esterna, 549 (53,1%) scontano una pena in carcere in circuiti di media sicurezza, 355 (34,3%) in alta sicurezza, e 21 (2,1%) in regime 41bis. Le studentesse sono 64, quindi il 6,2% del totale degli studenti.

Sono impegnati oggi 196 dipartimenti universitari, che corrispondono al 37% dei dipartimenti presenti nei 32 atenei coinvolti. 896 sono gli studenti iscritti a corsi di laurea triennale (87%), mentre137 frequentano corsi di laurea magistrale (13%).

L’Università di Messina, il Magnifico Rettore Salvatore Cuzzocrea, anche attraverso la referente  prof. Anna Maria Citrigno, sia pure con le difficoltà derivanti dalla emergenza pandemica, ha avviato ampie interlocuzioni con gli Istituti di pena e con il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria. Il 25 febbraio 2021, è stato siglato un accordo quadro di collaborazione fra le Università di Palermo, Catania, Messina ed Enna, la Regione Sicilia, tramite l’assessorato all’istruzione, il Provveditorato Regionale per l’amministrazione penitenziaria e il Garante dei diritti dei detenuti. Si tratta di un atto di incidenza significativa per realizzare appieno, e promuovere ulteriormente, il diritto all’istruzione universitaria all’interno dei Poli penitenziari.

La presenza delle Università nei luoghi di detenzione ha, in questo senso, una profonda valenza culturale per il Paese e per la più ampia discussione sul significato che possono avere la pena e l’esecuzione penale.

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Venerdì, Maggio 7, 2021
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