Pubblicato su "Nature Electronics" uno studio congiunto UniMe-Northwestern University
La rivista "Nature Electronics", rinomata nel panorama scientifico, ingegneristico ed elettronico, ha pubblicato il frutto di uno studio compiuto dai proff. dell'Ateneo peloritano Francesca Garescì e Giovanni Finocchio, in collaborazione con la Northwestern University. Il lavoro, che riguarda lo sviluppo di dispositivi e memorie basate sui materiali antiferromagnetici sub-micrometrici, ha dimostrato la manipolazione elettrica dello stato antiferromagnetico (vettore di Néel). Oggi esiste la necessità di sviluppare memorie cache sempre più veloci e con minore consumo energetico per processare ed analizzare le enormi quantità di dati disponibili (big data) - per esempio nell'intelligenza artificiale - in modo più efficiente energeticamente. I materiali antiferromagnetici risultano, in quest'ottica, molto promettenti per due motivi principali: innanzitutto presentano una frequenza di risonanza nei THz (utile per lo sviluppo di memorie scrivibili nei picosecondi) e, poi, possono essere manipolati da correnti spin-polarizzate, con densità minori di 10MA/cm^2. E' stato anche dimostrato, sperimentalmente, che tali dispositivi possono essere utilizzati come sistemi memristivi (memorie analogiche), con impatto immediato nella realizzazione hardware di sistemi neuromorfici (architetture neurone/sinapsi). Il contributo dell'Università Messina è stato duale: è stato progettato e sviluppato un sistema di irrigidimento ed assorbimento delle vibrazione, istallato direttamente nel sistema di misura collocato alla Northwestern University, che ha permesso di migliorare significativamente il rapporto segnale/rumore nelle misure ed, in secondo luogo, è stato offerto un contributo fondamentale nella descrizione teorica dei dati sperimentali.