Il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, ha ricevuto le sorelle Giorgia e Serena Lo Bue, reduci dalla conquista del titolo mondiale assoluto nel due senza pesi leggeri ai recenti Campionati Mondiali di Canottaggio a Plovdiv (Bulgaria).
All’incontro hanno preso parte anche il prof. Daniele Bruschetta, Coordinatore di Scienze motorie, sport e salute (il Corso di Laurea frequentato da Serena) e Riccardo Uccello, allenatore della Canottieri Thalatta che ospita le due campionesse per gli allenamenti, quando sono in città.
“Siamo molto contente – ha commentato Serena – che l’Ateneo di Messina abbia voluto incontrarci per gratificare i nostri sforzi e il nostro successo ottenuto in Bulgaria. E’ un onore essere qui perché significa che Unime avverte ed apprezza non solo i miei successi, ma anche quelli di altri studenti-atleti. L’Università dimostra di tenere alla formazione sportiva e mi ha messo nelle condizioni di poter perseguire questo traguardo. Io e mia sorella crediamo che, prima di tutto, lo sport sia divertimento. Poi ci vuole la costanza nell’allenamento e c’è la competizione nei momenti di gara. Personalmente, non mi pongo sempre obiettivi, penso solo a migliorare e vedere cosa accade passo dopo passo”.
“Siamo felici – ha aggiunto Giorgia – per la vittoria. Nonostante fossimo fra le favorite è sempre difficile confrontarsi con altri equipaggi. Le americane hanno una lunga tradizione nel canottaggio ed è molto bello riuscire a batterle”.
Durante il dialogo con il Rettore, le atlete hanno raccontato la loro tattica di gara e l’evoluzione della finalissima: “cerchiamo sempre di partire forte – hanno dichiarato entrambe – per dare subito il massimo e accumulare un vantaggio da poter gestire e mantenere. Nella preliminary race le statunitensi ci hanno affiancato per metà gara e, durante la finalissima, pensavamo che sarebbe stato ancora più complicato. Invece, probabilmente, hanno sbagliato l’impostazione della gara”.
Le due atlete hanno staccato le dirette rivali di ben 15 secondi. Il futuro delle due sorelle sarà costellato da tante altre competizioni, sognando le Olimpiadi.