E’ stato conferito, nell’Aula Magna del Rettorato, il Dottorato di Ricerca honoris causa in “Economics, Management e Statistics” al prof. Shaker Zahra. Titolare della cattedra di Imprenditorialità “Robert E. Buuck” e Professore di Strategia, oltre che Direttore di Dipartimento, presso la Carlson School of Management dell’Università del Minnesota (USA), il docente di origini egiziane ha svolto studi riguardanti molteplici tipologie di industrie influenti nel mondo. Oltre che negli Stati Uniti, i suoi progetti di ricerca, attualmente, investono numerosi Paesi. Tra essi la Cina, la Svizzera, il Brasile, l’India, il Marocco, la Corea, la Svezia, la Danimarca, l’Italia e la Spagna. In particolare, i suoi lavori costituiscono un punto di riferimento nell’osservazione della genesi delle industrie e delle conseguenze sui fenomeni imprenditoriali. La sua ricerca interessa, altresì, l’evoluzione e le fonti di novità nelle scelte aziendali e le loro implicazioni sull’eterogeneità di impresa. La sua attività scientifica contribuisce in tal modo alla ricerca sulla conoscenza di impresa, all’apprendimento organizzativo e sulle capacità dinamiche – in special modo nelle grandi e piccole imprese impegnate in mercati globali.
La cerimonia di conferimento del Dottorato di Ricerca honoris causa è stata aperta dalle parole del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea: “E’ un piacere per me indossare, per la prima volta dal mio insediamento, l’ermellino in Aula Magna, in una occasione così importante in cui si riconoscono i meriti di un illustre personaggio e studioso qual è il prof. Shaker Zahra. Con le sue ricerche ha dato un contributo importantissimo nel panorama imprenditoriale globale”.
Accanto al Rettore, il Direttore del Dipartimento di Economia, prof. Michele Limosani, il Prorettore vicario, prof. Giovanni Moschella, il Decano dell’Ateneo, prof.ssa Adriana Ferlazzo e il Direttore generale di Unime, prof.ssa Daniela Rupo.
“Questa cerimonia – ha detto il prof. Michele Limosani – contribuisce a dare forza alla qualità della ricerca ed evidenzia ulteriormente l’impegno che hanno portato il prof. Zahra a ottenere risultati davvero rilevanti”.
La prof.ssa Daniela Baglieri, Prorettore alla Ricerca, Innovazione e Trasferimento Tecnologico dell’Ateneo e promotrice del conferimento del titolo di Dottorato al prof. Zahra, nel corso della laudatioha illustrato una carriera caratterizzata dal raggiungimento di numerosi traguardi: “E’ un piacere per me rendere onore a uno studioso di levatura mondiale, la cui carriera merita l’omaggio accademico dell’Università di Messina, per il convinto e continuo supporto alla ricerca nel campo dell’imprenditorialità. Già nel 2014, per questo motivo, il prof. Zahra è stato insignito del “Global Award For Entrepreneurship Research” e, negli anni, ha ricevuto ulteriori riconoscimenti, inclusi quattro Dottorati honoris causaattribuitigli dalla School of Economics di Stoccolma (Svezia), dalla Jonkoping International Business School (Svezia), dalla Ghent University (Belgio) e dall’Universidad de Olavide de Seville (Spagna)”. La prof.ssa Baglieri ha concluso la laudatio ricordando piacevolmente l’incontro di studi con il prof. Zahra, avvenuto nel 2014 in Minnesota.
Dopo l’illustrazione delle principali caratteristiche del Dottorato in “Economics, Management e Statistics” da parte del coordinatore, il prof. Edoardo Otranto, il Rettore ha consegnato al neo Dottore di ricerca il titolo.
Il prof. Zahra ha poi tenuto la lectio doctoralisdal titolo “Entrepreneurship on a Global Scale: a research journey”:
“Sono molto emozionato e contento – ha dichiarato lo studioso – di ricevere questo importante riconoscimento dall’Ateneo di Messina per il mio impegno nel settore dell’imprenditoria. Indubbiamente, in ambito imprenditoriale ogni Paese ha molte differenze, ma anche una serie di caratteristiche comuni. Ad esempio, è fondamentale attuare delle iniziative capaci di stimolare gli individui ad assumersi i rischi, ad innovare ed avere il coraggio di supportare e portare avanti progetti di imprenditoria. Un’altra caratteristica dell’imprenditorialità su scala globale riguarda l’importanza del lavoro di squadra, con persone che hanno diverse competenze, abilità ed ambizioni; questo vuol dire avere la capacità di mettere a frutto l’intelligenza collettiva per raggiungere gli obiettivi. La resilienza è, poi, fondamentale per oltrepassare i fallimenti, che insegnano comunque ad andare avanti. Questi sono gli aspetti principali che apprendiamo dalla ricerca e che accomunano i diversi Paesi”.
“In concreto – ha aggiunto – considerato tutto ciò, fare ricerca imprenditoriale significa dunque trascorrere molto tempo sul campo, parlare con le persone mediante colloqui face to face, comprendere come sono state assunte le decisioni. Ogni Paese, come anche ogni comunità più ristretta, ha la propria struttura, le proprie risorse, una storia e in ragione di questo, la mia ricerca si basa sull’influenza che tutti questi fattori hanno sui processi decisionali e sull’iniziativa imprenditoriale. Citando Marcel Proust, la frase che ha fin qui ispirato la mia carriera è: ‘Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi’”.
Il prof. Zahra, nel corso delle sue ricerche ha analizzato diverse realtà industriali: di robotica, software applications, global mobile applications, videogame, farmaceutica e, infine, le nanotecnologie. L’impatto del suo lavoro si è, in particolare, focalizzato sul rapporto sinergico fra competizione, e al contempo collaborazione, le multinazionali (corporate ventures), piccole-medie imprese e start up (indipendent ventures), capaci di utilizzare l’innovazione tecnologica per implementare il mercato globale.
La cerimonia è stata preceduta dalla tavola rotonda “L’imprenditore in Italia tra teoria e pratica”, a cui hanno preso parte anche il prof. Augusto D’Amico, Ordinario di Economia e Gestione delle imprese, presso l’Università di Messina, i proff. Gaetano Aiello (Presidente AIDEA – Accademia Italiana di Economia Aziendale), Rosa Grimaldi (Delegata del Rettore all’Imprenditorialità presso l’Università di Bologna) e Gianni Lorenzoni (professore Emerito, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna).