Si è svolto ieri il webinar “La riforma della giustizia”, organizzato dal Laboratorio per le riforme e dal Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche dell’Università di Messina. L’evento è stato patrocinato dall’Ordine degli Avvocati di Messina.
Dopo i saluti istituzionali del Prorettore Vicario prof. Giovanni Moschella, del Direttore del Dipartimento di scienze politiche e giuridiche prof. Mario Calogero, del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina avv. Domenico Santoro e del Direttore del Laboratorio per le riforme prof. Alessandro Morelli, il seminario è stato coordinato dalla dott.ssa Liana Milella, giornalista de La Repubblica.
Hanno discusso della riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, nonché degli interventi in cantiere relativi alla giustizia civile e a quella penale il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati dott. Giuseppe Santalucia, il Tesoriere del Consiglio Nazionale Forense avv. Giuseppe Gaetano Iacona e il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona P.G. dott. Emanuele Crescenti.
Il prof. Moschella ha messo in luce il peculiare ruolo svolto dalla giurisdizione e dalla magistratura nello Stato costituzionale contemporaneo, nel quale il giudice non è il meccanico esecutore della legge, ma un soggetto attivo nel processo di trasformazione e di sviluppo della società. Di qui il difficile rapporto con gli organi di rappresentanza politica e la difficoltà permanente di giungere a riforme condivise della giustizia.
La dott.ssa Milella ha ricordato che la conflittualità tra politica e magistratura caratterizza da decenni il panorama istituzionale italiano. Le riforme in discussione, tuttavia, risultano oggi di fondamentale importanza, condizionando l’accesso alle risorse messe a disposizione dall’UE per l’emergenza sanitaria. La riuscita di tali riforme è però a rischio soprattutto a causa di iniziative divisive come la raccolta delle firme per i referendum sulla giustizia, da parte della Lega e dei Radicali, e la proposta di una commissione d’inchiesta sulla magistratura.
Il Presidente Santalucia ha messo in luce i meriti dell’associazionismo giudiziario, che ha concorso a promuovere lo sviluppo culturale della magistratura, liberandola dal retaggio prerepubblicano. Ha inoltre espresso un generale apprezzamento per le proposte di riforma sul processo civile e su quello penale, avanzate dalle Commissioni Luiso e Lattanzi. Si è mostrato contrario, invece, all’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla magistratura, che tenderebbe inevitabilmente a riscrivere inchieste già concluse. Così come si è detto contrario all’ipotesi del sorteggio dei componenti del CSM, all’alterazione del rapporto numerico tra membri laici e togati, nonché all’istituzione di un’alta Corte alla quale affidare il potere disciplinare nei confronti dei magistrati.
L’Avv. Iacona ha spiegato le ragioni per cui una giustizia civile poco efficiente incide negativamente sull’economia, ha precisato che la riforma più urgente è l’accrescimento delle piante organico degli operatori giudiziari e si è, infine, soffermato sull’uso degli strumenti telematici nell’ambito dei processi civili, incrementato dall’emergenza sanitaria.
Il dott. Crescenti ha sottolineato la necessità di rispettare il principio costituzionale dell’obbligatorietà dell’azione penale, esprimendo dubbi circa le proposte di attribuire al Parlamento il compito di definire le priorità nella repressione dei reati. Ha quindi richiamato l’attuale vigenza di norme atte a regolare in modo adeguato i rapporti tra pubblico ministero e GIP.