Ottimo bilancio per il webinar “La didattica nell’era del Covid-19: un anno di Dad, consuntivo e previsioni”
Un incontro particolarmente stimolante, all’insegna dell’interazione tra docenti e studenti e dell’interdisciplinarietà: sono più che positivi i riscontri del webinar “La didattica nell’era del Covid-19: un anno di Dad, consuntivo e previsioni”, svoltosi nei giorni scorsi e organizzato dal Piano Nazionale Lauree Scientifiche - Chimica dell’Università di Catania in collaborazione con i PNLS (Piano Nazionali Lauree Scientifiche) Chimica degli Atenei di Messina e Palermo, con Federchimica e con le sedi siciliane dell’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali.
In rappresentanza di Unime, i proff. Scolastica Lella Serroni (referente PNLS - Chimica), la prof. Concetta De Stefano (Referente per l’orientamento del Dipartimento Chibiofarm), il prof. Marco Centorrino (Dicam) e le studentesse Fiamma Calarco e Martina Maricchiolo (CdS “Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche”). Sono intervenuti, inoltre, studenti e docenti delle Università di Catania e Palermo e di numerosi istituti superiori di secondo grado siciliani.
Un incontro molto partecipato realizzato su piattaforma Teams, trasmesso in diretta su youtube (https://youtu.be/ALKrrdYGFBw) e seguito da più di 1000 studenti siciliani. Un ulteriore momento di confronto fra Scuola e Università nello spirito proprio del PNLS.
Un intenso pomeriggio, durante il quale i lavori coordinati dal prof. Guido De Guidi (referente PNLS Unict) sono serviti ad approfondire l’impatto della didattica a distanza in questo anno di emergenza sanitaria. Dopo un’analisi dello scenario sociale venutosi a creare con la chiusura delle aule, sono state messe in luce le sperimentazioni che tanto il mondo accademico quanto quello della scuola hanno messo in atto per adattarsi ai nuovi strumenti didattici. Veri e propri laboratori, sia nell’ambito delle scienze “dure” sia in quello delle discipline umanistiche. Particolarmente significative le testimonianze degli studenti, la cui collaborazione e il cui spirito di iniziativa è stato fondamentale in questi lunghi mesi di emergenza.
Il quadro che complessivamente è emerso, restituisce l’idea di uno strumento, la Dad, che non può certo essere considerato sostitutivo rispetto alle forme di didattica in presenza, ma allo stesso tempo ha messo in luce dei vantaggi (dalla possibilità di registrare le lezioni, alle opportunità offerte sul fronte della didattica in co-presenza) che dovranno essere sfruttati anche quando la pandemia sarà superata. Uno strumento che, ovviamente, non può cancellare i rimpianti per momenti vissuti in forma parziale – l’ultimo giorno di scuola, il contatto con i nuovi colleghi all’Università, ecc. – e, tuttavia, ha fatto crescere la consapevolezza di come la digitalizzazione non possa essere ignorata nella progettazione dei percorsi di formazione.