Offerta Didattica

 

GIURISPRUDENZA

DIRITTO PENALE EUROPEO

Classe di corso: LMG/01 - Classe delle lauree magistrali in giurisprudenza
AA: 2016/2017
Sedi: MESSINA, MESSINA, MESSINA
SSDTAFtipologiafrequenzamoduli
IUS/17, IUS/16A scelta dello studenteLiberaLibera
CFUCFU LEZCFU LABCFU ESEOREORE LEZORE LABORE ESE
6600363600
Legenda
CFU: n. crediti dell’insegnamento
CFU LEZ: n. cfu di lezione in aula
CFU LAB: n. cfu di laboratorio
CFU ESE: n. cfu di esercitazione
FREQUENZA:Libera/Obbligatoria
MODULI:SI - L'insegnamento prevede la suddivisione in moduli, NO - non sono previsti moduli
ORE: n. ore programmate
ORE LEZ: n. ore programmate di lezione in aula
ORE LAB: n. ore programmate di laboratorio
ORE ESE: n. ore programmate di esercitazione
SSD:sigla del settore scientifico disciplinare dell’insegnamento
TAF:sigla della tipologia di attività formativa
TIPOLOGIA:LEZ - lezioni frontali, ESE - esercitazioni, LAB - laboratorio

Obiettivi Formativi

L'insegnamento mira a fornire un approfondimento dei profili sostanziali e processuali del diritto penale europeo. Il corso verte su due fronti principali: il contesto normativo dell’Unione Europea e il più ampio ambito del Consiglio d’Europa. Sotto il primo profilo, l’obiettivo primario del corso è consentire agli studenti una conoscenza approfondita dei principali sviluppi normativi e giurisprudenziali del diritto dell’Unione europea e delle più significative forme d’incidenza sul sistema penale e di giustizia penale. Sotto il secondo profilo, il corso mira all’approfondimento degli aspetti sostanziali e processuali di maggiore interesse in materia penale, quali si ricavano dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e soprattutto dalla giurisprudenza della Corte europea di Strasburgo.

Learning Goals


Metodi didattici

Lezioni frontali con possibilità di intervento degli studenti.

Teaching Methods


Prerequisiti

Costituisce prerequisito il superamento dell’esame di Diritto penale I e dell’esame di diritto processuale penale; tuttavia si raccomanda la conoscenza del Diritto dell’Unione europea.

Prerequisites


Verifiche dell'apprendimento

La verifica dell’effettiva acquisizione dei risultati di apprendimento è affidata ad un esame finale orale. Attraverso una serie di domande relative a punti cruciali del programma, si tende ad accertare la sufficiente conoscenza e capacità di comprensione acquisita dal candidato, il grado effettivo di maturità critica, la capacità di risolvere problemi giuridici particolari, la correttezza, chiarezza ed efficacia dell’esposizione (con speciale riguardo all’uso appropriato di termini tecnici). Se lo studente dimostra tale sufficienza, il livello di verifica viene approfondito sia con riferimento ai risvolti dei singoli argomenti, sia e soprattutto con riguardo ai collegamenti sistematici tra di essi. Ove lo studente dimostri in tal modo di possedere la padronanza della materia, gli vengono assegnati i punteggi più elevati. Essendo l’arco della votazione espresso in trentesimi, la soglia di sufficienza si colloca sui 18/30; i voti più elevati vanno da 27 a 30/30; in caso di esame particolarmente brillante, la commissione aggiunge al massimo dei voti la lode.

Assessment


Programma del Corso

Modulo di diritto penale sostanziale § 1. Gli sviluppi della competenza penale dell’Unione Europea § 2. Le competenze penali indirette: la competenza autonoma e quella accessoria § 3. I diritti fondamentali nella giurisprudenza delle Corti europee A. La giurisprudenza della Corte di Giustizia B. La giurisprudenza della Corte di Strasburgo Modulo di diritto processuale penale § 1. Nozione e fondamento del diritto processuale penale europeo A. La struttura complessa e interdisciplinare del diritto processuale europeo B. Le fonti del diritto processuale europeo § 2. L’armonizzazione delle procedure di cooperazione e assistenza giudiziaria e di polizia A. L’assistenza giudiziaria nell’ambito del Consiglio d’Europa (CdE) B. La cooperazione giudiziaria e di polizia nell’ambito degli accordi di Schengen C. La cooperazione giudiziaria e di polizia nell’ambito dell’Unione europea nell’ambito del Terzo Pilastro I. Forme ed evoluzione della cooperazione giudiziaria nell’UE II. La cooperazione giudiziaria e di polizia prima del Trattato di Lisbona 1. La cooperazione in materia di giustizia e affari interni (GAI) 2. Gli strumenti di cooperazione a) Prevenzione e risoluzione di conflitti di giurisdizione b) Strumenti di assistenza giudiziaria. La convenzione di assistenza giudiziaria tra gli Stati membri dell’UE e le squadre investigative comuni c) Strumenti di mutuo riconoscimento III. La cooperazione giudiziaria e di polizia dopo il Trattato di Lisbona 1. Lo spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia 2. I principi che governano la cooperazione giudiziaria nell’UE 3. I soggetti della cooperazione giudiziaria nell’UE 4. La normativa: diritto primario e diritto secondario (in particolare, la Direttiva sull’ordine d’indagine europeo) 5. Il ruolo della Corte di Giustizia dopo Lisbona § 3. L’armonizzazione dei procedimenti penali nazionali e il processo di orientamento del diritto processuale ai diritti umani A. La CEDU e i suoi protocolli addizionali: le garanzie di rilevanza processuale B. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea: le garanzie di rilevanza processuale C. L’evoluzione della normativa UE. La tabella di marcia del 30 novembre 2009 per il rafforzamento dei diritti processuali degli indagati e imputati in procedimenti penali D. La normativa UE dopo il Trattato di Lisbona e le garanzie in materia di procedimenti penali nazionali

Course Syllabus


Testi di riferimento: TESTI CONSIGLIATI Modulo di diritto penale sostanziale 1) BERNADI A., La competenza penale accessoria dell'Unione Europea: problemi e prospettive, in Dir. pen. cont. - Riv. trim., n. 1/2012, pp. 43-78; 2) GRASSO G., Il Trattato di Lisbona e le nuove competenze penali dell'Unione europea, in Studi in onere di M. Romano, IV, Napoli, 2011, pp. 2307-2350; 3) PANEBIANCO G., Il riparto della competenza penale tra i "pilastri" dell'Unione europea, in Diritto penale e processo, 2008, pp. 398-407; 4) SOTIS C., Il Trattato di Lisbona e le competenze penali dell'Unione europea, in Cass. pen., 2010, pp. 1146- 1166. N.B.: i punti 3 e 3.1, non trattati nei testi consigliati, saranno oggetto di approfondimento durante il corso di lezioni. In proposito può risultare utile la lettura del seguente saggio: G. DE VERO- G. PANEBIANCO, Delitti e pene nella giurisprudenza delle corti europee, Torino, 2007. Modulo di diritto processuale penale 1) UBERTIS G., Principi di procedura penale europea, Raffaello Cortina, ult. ed. 2) RAFARACI T. (coord. da), La cooperazione di polizia e giudiziaria nell’Unione europea dopo il Trattato di Lisbona, Giuffrè, 2011. 3) Kostoris R.E. (coord. da) Manuale di procedura penale europea, Giuffrè, ult. ed. AVVERTENZE Durante le lezioni verrà fornito materiale didattico integrativo soprattutto con riguardo alla giurisprudenza delle Corti europee.

Elenco delle unità didattiche costituenti l'insegnamento

DIRITTO PENALE EUROPEO

Docente: GIUSEPPINA PANEBIANCO

Orario di Ricevimento - GIUSEPPINA PANEBIANCO

GiornoOra inizioOra fineLuogo
Giovedì 10:00 12:00Il ricevimento si svolge in modalità mista; per la piattaforma Teams, fare riferimento al canale dedicato nell'aula virtuale del corso di Diritto penale II AL. PLEASE NOTE: Erasmus students are asked to refer to the same time.
Venerdì 11:00 13:00Dott. Giuseppe Toscano: Dipartimento di Giurisprudenza, sez. di Scienze giuspubblicistiche "T. Martines", stanza V/VII.
Note:

DIRITTO PENALE EUROPEO

Docente: STEFANO RUGGERI

Orario di Ricevimento - STEFANO RUGGERI

GiornoOra inizioOra fineLuogo
Lunedì 10:00 12:00Dipartimento di Giurisprudenza - Sezione di diritto pubblico - Stanza 9. Il prof. Ruggeri riceve nel giorno e nell'orario suindicati previo appuntamento, da concordare inviando una mail all'indirizzo istituzionale del docente (steruggeri@unime.it)
Note:
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