Offerta Didattica
INGEGNERIA CIVILE
STABILITA' DEI PENDII
Classe di corso: LM-23 - Classe delle lauree magistrali in Ingegneria civile
AA: 2022/2023
Sedi: MESSINA
SSD | TAF | tipologia | frequenza | moduli |
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ICAR/07 | Affine/Integrativa | Libera | Libera | No |
CFU | CFU LEZ | CFU LAB | CFU ESE | ORE | ORE LEZ | ORE LAB | ORE ESE |
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6 | 4 | 0 | 2 | 48 | 24 | 0 | 24 |
LegendaCFU: n. crediti dell’insegnamento CFU LEZ: n. cfu di lezione in aula CFU LAB: n. cfu di laboratorio CFU ESE: n. cfu di esercitazione FREQUENZA:Libera/Obbligatoria MODULI:SI - L'insegnamento prevede la suddivisione in moduli, NO - non sono previsti moduli ORE: n. ore programmate ORE LEZ: n. ore programmate di lezione in aula ORE LAB: n. ore programmate di laboratorio ORE ESE: n. ore programmate di esercitazione SSD:sigla del settore scientifico disciplinare dell’insegnamento TAF:sigla della tipologia di attività formativa TIPOLOGIA:LEZ - lezioni frontali, ESE - esercitazioni, LAB - laboratorio
Obiettivi Formativi
L'obiettivo del corso di Stabilità dei Pendii è quello di fornire allo studente di Ingegneria Civile le conoscenze per valutare le condizioni di stabilità di un pendio e gli effetti su tali condizioni derivanti dalla realizzazione di strutture e infrastrutture sul pendio e per studiare altresì pendii in frana al fine di definire e progettare gli interventi per la stabilizzazione. Tale obiettivo viene conseguito attraverso la comprensione delle principali caratteristiche delle frane, dei fattori predisponenti e dei segni premonitori di fenomeni di instabilità, dell’importanza della sperimentazione in sito e in laboratorio sulle terre, del monitoraggio delle grandezze che governano la risposta del pendio, dei possibili meccanismi di collasso che possono interessare i pendii in funzione delle condizioni topografiche e stratigrafiche del sito oggetto di studio e dei criteri per la scelta dei metodi di stabilizzazione. Alla fine del corso lo studente sarà in grado di applicare le conoscenze acquisite e la comprensione dei principi fondamentali della disciplina per: a) individuare e descrivere con terminologia rigorosa le caratteristiche delle frane; b) individuare le cause delle frane e pianificare le opportune campagne di indagini e di monitoraggio per eseguire compiutamente lo studio dei fenomeni di instabilità; c) studiare i moti di filtrazione dell’acqua nei pendii attraverso l’analisi critica di misure piezometriche, la formulazione di ipotesi sulle condizioni al contorno e l’uso di codici di calcolo per definire compiutamente il regime delle pressioni interstiziali nel pendio; d) eseguire analisi di stabilità in condizioni statiche e sismiche di pendii naturali, fronti di scavo e opere in terra, tenendo conto delle prescrizioni delle norme tecniche vigenti e utilizzando anche codici di calcolo; e) stimare gli spostamenti indotti nel pendio da azioni sismiche per valutare le condizioni di stabilità con un approccio di tipo prestazionale; f) progettare interventi di stabilizzazione dei pendii. Gli elementi di teoria consentiranno allo studente di identificare, formulare e risolvere problemi utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati, in modo da poter affrontare con successo problemi di geotecnica ricorrenti nella prassi professionale. La comprensione degli argomenti è volta a sviluppare la capacità di elaborazione dei concetti con piena autonomia di giudizio. Essa è supportata dall’apprendimento di un linguaggio tecnico appropriato e rigoroso, utile a presentare i risultati e sostenere argomentazioni teoriche su temi applicativi dell'Ingegneria, con particolare riferimento a quelli di ingegneria geotecnica finalizzati anche alla protezione del territorio. Essa permette altresì una sicura ed efficace comunicazione sia con interlocutori esperti nella materia che con interlocutori non specialisti e di diversa formazione.Learning Goals
Metodi didattici
Il corso prevede un impegno in aula di 48 ore e viene erogato mediante lezioni frontali (24 ore) ed esercitazioni in aula (24 ore). Le lezioni sono svolte alla lavagna stimolando frequentemente l'interazione con gli studenti e sono finalizzate all’acquisizione delle conoscenze sul comportamento meccanico delle terre. Le esercitazioni vengono svolte dagli studenti sotto la guida del docente. Esse sono finalizzate ad applicare le conoscenze acquisite e rappresentano un momento fondamentale di interazione e di partecipazione nel quale è incoraggiato il lavoro di gruppo e il confronto tra i risultati ottenuti. Nel corso delle esercitazioni gli studenti vengono chiamati alla lavagna per illustrare i risultati ottenuti in modo da stimolare la loro capacità di formulare soluzioni elaborate in autonomia o in gruppo, da acquisire dimestichezza con la presentazione dei loro risultati e da affinare la loro capacità di espressione utilizzando un linguaggio rigoroso.Teaching Methods
Prerequisiti
Sono necessarie le conoscenze di base di Meccanica delle terre e di Geotecnica.Prerequisites
Verifiche dell'apprendimento
La verifica dell’apprendimento è effettuata attraverso una prova di esame orale. La prova consiste nella discussione di almeno tre argomenti ed è volta a verificare il livello di conoscenza e di comprensione dei contenuti del corso. Sono altresì oggetto di valutazione il rigore metodologico e la proprietà di linguaggio nell'esposizione degli argomenti. Ciascuno degli argomenti trattati all’esame è oggetto di separata valutazione in trentesimi. La valutazione finale, espressa in trentesimi, è il risultato di un giudizio complessivo della prova d’esame che tiene conto della media delle valutazioni della discussione dei vari argomenti.Assessment
Programma del Corso
Il corso è suddiviso in sette capitoli che, a partire dalla classificazione delle frane e dalle indagini e dal monitoraggio specifici per lo studio dei pendii, fino all’esame dei metodi di analisi per la valutazione delle condizioni di stabilità in condizioni statiche e sismiche e ai metodi di stabilizzazione dei pendii in frana, forniscono tutti gli strumenti necessari all’ingegnere civile per affrontare i problemi relativi allo studio della stabilità e della stabilizzazione dei pendii. L'elenco dettagliato degli argomenti trattati è il seguente: 1.CLASSIFICAZIONE DELLE FRANE E RICONOSCIMENTO DEI CARATTERI: Nomenclatura e classificazione delle frane; Segni premonitori di un fenomeno di instabilità; Individuazione della superficie di scorrimento. 2. INDAGINI GEOTECNICHE E MISURE IN SITO: Misure di spostamento; Prove di permeabilità. 3. APPROFONDIMENTI SULLE PROPRIETÀ MECCANICHE DEI TERRENI: Relazioni tensioni-deformazioni e resistenza al taglio; Meccanismi di rottura progressiva e resistenza residua; Influenza delle discontinuità sulla resistenza al taglio; Scelta dei parametri nelle analisi di stabilità. 4. LE PRESSIONI INTERSTIZIALI NEI PENDII: Richiami sui moti di filtrazione, moti non confinati, filtrazione in mezzi anisotropi ed eterogenei; Rappresentazione delle pressioni interstiziali: superficie piezometrica e coefficiente di pressione interstiziale; Valutazione delle sovrappressioni interstiziali in condizioni non drenate. 5.METODI DI ANALISI DI STABILITÀ DEI PENDII: Definizione del coefficiente di sicurezza; Metodi dell’equilibrio limite: metodi globali (pendio indefinito, metodo dei blocchi, metodo del cerchio d’attrito), metodi delle strisce (metodo di Fellenius, metodo di Bishop semplificato, metodo di Janbu semplificato, metodo di Morgenstern e Price, metodo di Spencer come caso particolare del metodo di Morgenstern e Price), confronto tra i metodi delle strisce; Uso di abachi di stabilità. 6.STABILITÀ DEI PENDII IN CONDIZIONI SISMICHE: Valutazione dell’azione sismica: Valutazione semplificata della risposta sismica, Amplificazione stratigrafica e topografica, Comportamento ciclico dei terreni a piccole, medie e grandi deformazioni, Approccio pseudostatico, abachi di Koppula; Riduzione della resistenza: valutazione delle sovrappressioni interstiziali e degradazione della resistenza non drenata; Analisi degli spostamenti: equazione del moto, accelerazione critica, metodi semplificati. 7. INTERVENTI DI STABILIZZAZIONE: Criteri di intervento per la stabilizzazione dei pendii; Riprofilatura del pendio e criterio della linea neutra; Drenaggi a gravità: tipologie e modalità costruttive, efficienza idraulica e stabilità di un pendio, caratteri di un processo di drenaggio, dimensionamento di un sistema di trincee drenanti, dimensionamento di un sistema di dreni tubolari; Interventi con strutture di sostegno.Course Syllabus
Testi di riferimento: Gli argomenti affrontati nel corso sono trattati su molti libri, utili anche ad approfondire e ampliare la conoscenza della disciplina. Nel corso delle lezioni vengono indicati i testi che di volta in volta riflettono meglio gli argomenti trattati in aula. Vengono suggeriti anche alcuni testi in lingua inglese per stimolare gli studenti ad acquisire il linguaggio tecnico inglese specifico della disciplina.
I testi di riferimento, tutti disponibili nella biblioteca del Dipartimento, sono:
Lancellotta - “Geotecnica” - Zanichelli.
Airo’Farulla - “Analisi di stabilita’ dei pendii”- Hevelius Ed.
Desideri, Miliziano,Rampello - “Drenaggi a gravita’ per la stabilizzazione dei pendii”- Hevelius Ed.
AA.VV. - “Interventi di stabilizzazione dei pendii” Edizioni CISM
Duncan, Wright - “Soil strength and slope stability” – Wiley
Abramsom, Lee, Sharma, Boyce - “Slope stability and stabilization” - Wiley
Esami: Elenco degli appelli
Elenco delle unità didattiche costituenti l'insegnamento
Docente: ERNESTO CASCONE
Orario di Ricevimento - ERNESTO CASCONE
Giorno | Ora inizio | Ora fine | Luogo |
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Mercoledì | 15:00 | 17:30 | Dipartimento di Ingegneria - Blocco A, piano 7 |
Note: