[4096/2011] - SCIENZE DELL'INFORMAZIONE: COMUNICAZIONE PUBBLICA E TECNICHE GIORNALISTICHE
Prof. Marco Centorrino
Prova finale
1. Per essere ammesso a sostenere la prova finale per il conseguimento della Laurea in “Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche”, lo studente deve avere acquisito tutti i crediti previsti dal Manifesto degli Studi, ad eccezione di quelli assegnati alla prova finale, ed essere in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi universitari.
2. Lo studente che abbia maturato tutti i crediti previsti dal suo piano di studi può conseguire il titolo di studio indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all’università.
3. Per il conseguimento della Laurea lo studente presenta alla Segreteria studenti, per il tramite del Direttore, domanda di assegnazione dell’elaborato finale, controfirmata dal relatore, almeno 90 giorni prima della data di inizio della prima sessione di Laurea utile. A tal fine farà fede la data del protocollo di ingresso.
4. All’atto della presentazione della domanda lo studente indica il docente relatore, scelto fra i docenti dell’Università degli Studi di Messina, che lo assiste nella preparazione dell’elaborato finale e l’argomento che gli è stato assegnato. Possono svolgere il ruolo di docente relatore anche i docenti supplenti o assegnatari di un contratto di insegnamento nell’anno accademico di presentazione della domanda.
5. La prova finale per il conseguimento della laurea consiste nella discussione pubblica dell’elaborato dalla quale la Commissione esaminatrice possa accertare la maturità culturale e la capacità di elaborazione del candidato, nonché la qualità del lavoro svolto.
6. L’elaborato finale, munito del visto di approvazione del docente relatore, deve essere depositato in via informatica dal candidato ai competenti uffici amministrativi almeno 7 giorni prima della prova finale. L’elaborato è reso visionabile ai componenti della Commissione di laurea nominata dal Direttore per quell’appello di laurea.
7. L’elaborato finale potrà essere presentato parzialmente o interamente in lingua inglese, purché venga allegata una presentazione in italiano, completa di riassunto dei contenuti e corredata del visto di approvazione del docente relatore.
8. L’elaborato finale potrà prevedere la predisposizione di un abstract in lingua inglese.
9. Ai fini del superamento della prova finale è necessario conseguire il punteggio minimo di 66/110. Il punteggio massimo è di 110/110 con eventuale attribuzione della lode.
10. Il punteggio dell’esame di laurea è pari alla somma tra il punteggio di base ed il voto di valutazione di cui ai successivi commi 11 e 12. Il punteggio di base è dato dalla media aritmetica ponderata rispetto ai crediti e convertita in centodecimi (comunicata dalla Segreteria studenti) di tutte le attività formative con voto espresso in trentesimi previste nel piano di studio del candidato, con arrotondamento dei decimi all’unità superiore o inferiore più prossima; alle votazioni di trenta e lode è assegnato valore di 31. 8
11. Per l’attribuzione dei punti per il voto curriculare la Commissione ha a disposizione fino ad un massimo di 4 punti, che possono essere assegnati adottando i seguenti criteri: - Mobilità internazionale con acquisizione di CFU. - Conclusione degli studi in corso; il criterio è utilizzabile nel caso in cui l’ultimo esame sia stato sostenuto entro l’ultima sessione dell’anno solare e la laurea sia conseguita entro l’ultima sessione utile dell’ultimo anno di corso; - Acquisizione di almeno due lodi nelle materie di base e caratterizzanti; - Tirocini formativi e di orientamento presso aziende o enti di ricerca.
12. Per l’attribuzione del voto di valutazione della tesi la Commissione ha a disposizione fino ad un massimo di 7 punti che possono essere assegnati adottando i seguenti criteri: - la qualità del lavoro dell’elaborato; - l’entità dell’impegno profuso nella realizzazione dell’elaborato; - la capacità dello studente di conoscere gli argomenti del suo elaborato e la principale bibliografia di riferimento e di saperli collegare alle tematiche caratterizzanti del suo corso di studi; - la capacità di esporre in maniera fluida gli argomenti del suo elaborato e di trarre conclusioni coerenti con i risultati ottenuti; - la capacità di sintetizzare, in maniera puntuale ed esaustiva, il lavoro effettuato ed i risultati raggiunti, entro il tempo assegnato per l’esposizione; - la capacità di rispondere alle domande poste dalla Commissione in maniera spigliata e pertinente.
13. La lode, richiesta dal docente relatore, può essere attribuita se la Commissione è unanime.
14. Lo svolgimento degli esami finali di laurea è pubblico e si svolge in presenza del candidato con proclamazione finale e comunicazione del voto di laurea assegnato dalla Commissione.
15. Lo studente che intenda ritirarsi dalla prova finale per il conseguimento della laurea deve manifestarlo alla Commissione prima che il Presidente lo congedi al termine della discussione dell’elaborato.
16. La Commissione per la valutazione della prova finale è nominata dal Direttore del Dipartimento su proposta del Coordinatore del Corso di laurea. La Commissione è composta da almeno sette membri la cui maggioranza deve essere costituita da professori di ruolo titolari di insegnamento presso il Dipartimento. Possono far parte della Commissione docenti di ruolo, supplenti o docenti a contratto, ricercatori, professori incaricati stabilizzati ed assistenti del ruolo ad esaurimento, anche se di altro Dipartimento dell’Ateneo, purché nel rispetto dell’art. 24 comma 2 del RDA. Possono altresì far parte della commissione docenti di altre Università ed esperti di enti di ricerca.
17. Di norma, Presidente della Commissione è il Direttore del Dipartimento o il Coordinatore del Consiglio di Corso di Laurea, o, in subordine, il professore di prima fascia con la maggiore anzianità di ruolo. Al Presidente spetta garantire la piena regolarità dello svolgimento della prova e l’aderenza delle valutazioni conclusive ai criteri generali stabiliti dal Consiglio di Corso di Laurea.
18. La modalità di svolgimento degli esami finali prevede la presentazione dell’elaborato, anche mediante supporto multimediale e una discussione anche con domande rivolte allo studente.
19. I tempi concessi per la presentazione e la discussione devono essere uguali per tutti i candidati e per tutte le sedute di laurea, indipendentemente dal numero dei candidati stessi.
20. Al termine della prova finale la Commissione di Laurea comunica il voto.
21. La proclamazione si svolge con una breve cerimonia pubblica, subito dopo la conclusione di tutte le prove finali, o in giorni successivi. Il luogo, data, orario della cerimonia di proclamazione saranno comunicati alla Segreteria didattica del Dipartimento dal Coordinatore contestualmente alla comunicazione della data della prova finale.
22. Le prove finali per il conseguimento del titolo si articolano in almeno tre appelli.
23. La consegna dei diplomi di Laurea avviene in occasione di cerimonie collettive nelle date previste dal Calendario Didattico.
Requisiti
1. Per l’ammissione al Corso di Laurea triennale interclasse in “Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche” si richiede il possesso del titolo di scuola secondaria superiore previsto dalla normativa in vigore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo dagli organi competenti dell’Università. 2. La verifica della preparazione personale (ex art. 6, comma 1 del D.M. 270/04) viene effettuata mediante test CISIA o equivalenti. 3 3. Nel caso in cui la verifica della preparazione personale non sia positiva saranno assegnati degli obblighi formativi aggiuntivi (OFA) da soddisfare nel primo anno di corso. Le modalità di recupero delle eventuali carenze nella preparazione iniziale sono rese note sul sito del Corso di Studio. In caso di mancato assolvimento degli OFA, lo studente sarà iscritto al primo anno ripetente.
Obiettivi
Il Corso di Laurea triennale interclasse in “Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche” si propone di coniugare gli obiettivi specifici delle due classi di laurea di “Scienze della comunicazione” (L-20) e “Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione” (L-16), attraverso un percorso formativo centrato sui processi comunicativi e organizzativi, che fanno riferimento, da un lato, alle dinamiche informative proprie dell’industria culturale e, dall’altro, al dinamismo organizzativo e gestionale, che coinvolge tutte le organizzazioni complesse, ma tocca con peculiare responsabilità le pubbliche amministrazioni. L’aspetto originale del corso è costituito dal doppio centro, la comunicazione e l’organizzazione, e dall’intento di mettere a confronto ed approfondire l’uno e l’altro, attraverso l’interazione delle conoscenze e delle competenze richieste dalle due classi di laurea. Gli studenti avranno quindi una formazione comune in alcune discipline presenti in entrambe le classi di laurea: discipline di tipo storico e sociologico rivolte ad approfondire le dinamiche della comunicazione, ma anche di tipo economico e giuridico, rivolte a comprendere i meccanismi e le dinamiche delle organizzazioni complesse e della pubblica amministrazione in particolare. Dopo questa formazione comune sarà possibile accedere a uno dei due distinti percorsi, nel rispetto delle tabelle ministeriali previste: il primo legato alla professione giornalistica, il 2 secondo connesso all’attività di comunicazione pubblica e organizzativa e all’implementazione delle politiche di innovazione della pubblica amministrazione.
Risultati
In base agli obiettivi formativi specifici, il risultato dell'apprendimento atteso, da parte dei laureati del ciclo triennale avrà una base comune nella conoscenza e nella comprensione delle dinamiche storiche, sociologiche ed etiche dell'età contemporanea (settori M-STO/04, SPS/08, M-FIL/03), in competenze ed abilità linguistiche sia per la lingua inglese (L-LIN/10) che per una seconda lingua a scelta, francese o spagnolo (L-LIN/04 o L-LIN/07), in conoscenze delle
problematiche giuridiche ed economico-aziendali (IUS/01, SECS-P/07, SECS-P/08 E SECS-P/01) inerenti il settore della comunicazione e dell'organizzazione degli enti pubblici.
In particolare, i laureati che sceglieranno il percorso "Giornalismo" matureranno competenze nell'ambito della scrittura giornalistica e della gestione della relazioni col sistema mediale. Ampio rilievo sarà dato allo studio e alla comprensione della struttura e dei dinamismi del linguaggio attraverso l'approfondimento della sociolinguistica (L-LIN/01), lo studio della linguistica italiana (L-FIL-LET/12), lo studio teorico e pratico dei diversi linguaggi della comunicazione (SPS/08). Per tali settori, accanto ai metodi classici di insegnamento- lezioni frontali, seminari ed esercitazioni- sarà dato spazio a laboratori di scrittura, laboratori audiovisivi e tirocini.
Nell'applicazione delle proprie conoscenze al mondo del lavoro, i laureati dovranno dimostrare la capacità critica acquisita attraverso lo studio delle materie storiche, filosofiche, sociologiche, giuridiche ed economiche: capacità che consenta di analizzare i fenomeni sociali e culturali che caratterizzano il contesto in cui saranno chiamati ad operare, sia nell'ambito dell'industria culturale che in quello della pubblica amministrazione. In ultimo dovranno dimostrare una buona comprensione di due lingue straniere.
In particolare, i laureati del percorso "Giornalismo" dovranno dimostrare conoscenze e competenze che consentano loro di partecipare ai processi produttivi tipici del mondo dell'informazione e della comunicazione, nelle fasi che vanno dalla progettazione sino alla post-produzione. Tali conoscenze e competenze dovranno essere maturate attraverso: la partecipazione ai laboratori previsti all'interno del corso, finalizzati alla didattica o alla realizzazione di progetti di comunicazione all'interno dell'Ateneo; la partecipazione alle attività di tirocinio e stage presso aziende che operano nell'ambito della comunicazione sul territorio (case editrici, testate giornalistiche, radio e televisioni, ecc.).
Invece, i laureati che sceglieranno il percorso Comunicazione pubblica matureranno in particolare la capacità di comprendere le problematiche economiche e giuridiche (con specifico riferimento al diritto commerciale e al diritto amministrativo: IUS/04 e IUS/10) delle organizzazioni complesse con particolare riferimento agli enti pubblici, al fine di implementare, attraverso un'adeguata progettazione e gestione dei processi comunicativi, l’efficienza organizzativa e la rispondenza alle esigenze del contesto socio-economico. Inoltre, dovranno dimostrare conoscenze e competenze che consentano di partecipare alla progettazione dei processi comunicativi e alla gestione dei flussi di informativi all'interno di organizzazioni ed istituzioni pubbliche, implementandone il livello di efficacia ed efficienza e di rispondenza alle esigenza dal contesto. Tali conoscenze e competenze dovranno essere maturate attraverso sia la frequenza delle lezioni teoriche che la partecipazione
ad attività di tirocinio presso enti pubblici.
Sbocchi professionali
Gli sbocchi occupazionali e le attività professionali del Corso di Laurea triennale interclasse in “Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche”, per ciò che concerne specificatamente la classe L-20, sono rappresentati dall’avviamento, attraverso una preparazione di base, alla professione giornalistica, sia nel campo della stampa quotidiana e periodica, sia in quello radio-televisivo, e dall’impiego in qualità di esperto nel campo dell’editoria, dall’azienda editoriale tradizionale al laboratorio multimediale. I laureati non conseguono il titolo di giornalista, né il praticantato, ma avranno le competenze adeguate per svolgere un’attività di collaborazione con le aziende giornalistiche, che consenta loro di avviare il percorso per l’iscrizione all’albo dei giornalisti pubblicisti e, successivamente, di prendere parte al periodo di praticantato necessario per accedere all’abilitazione alla professione di giornalista. Per ciò che concerne la classe L-16, gli sbocchi occupazionali sono rappresentati dall’avviamento alle professioni che concernono la gestione dei flussi di informazione e comunicazione tra le organizzazioni, tra le organizzazioni e i target di riferimento e all’interno delle organizzazioni. Le competenze acquisite dai laureati consentiranno di svolgere: attività di informazione verso i media attraverso strumenti editoriali, audiovisivi, telematici; attività di comunicazione verso gli utenti delle organizzazioni attraverso canali personali ed impersonali; gestione della comunicazione interna all’organizzazione attraverso canali personali e mediali. In particolare, nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, i laureati potranno svolgere una serie di attività previste dalla legge 150/2000 e dai successivi regolamenti attuativi, operando negli Uffici Relazione con il Pubblico (URP) e in strutture analoghe. Il corso prepara alla professione di: 1. Segretari amministrativi e tecnici degli affari generali - (3.3.1.1.1) 2. Tecnici del marketing - (3.3.3.5.0) 3. Tecnici della pubblicità - (3.3.3.6.1) 4. Tecnici delle pubbliche relazioni - (3.3.3.6.2)
Parere delle parti sociali
Le consultazioni con le organizzazioni rappresentative dei portatori di interesse sono effettuate dal Dipartimento, nella persona del Direttore, e dai CdS, attraverso i Coordinatori.
Le consultazioni, che hanno scadenza periodica, generalmente annuale, avvengono direttamente, attraverso la convocazione di una riunione alla quale sono invitati a partecipare tutti i potenziali portatori di interesse e nel corso della quale vengono illustrati i manifesti degli studi dei CdS.
In aggiunta, il CdS, attraverso i suoi docenti, intrattiene rapporti continui con gli Enti e gli Istituti maggiormente vicini per interessi scientifici (Ordine dei Giornalisti Sicilia, testate locali), presso i quali si svolgono anche molti dei tirocini formativi e, a partire dall'A.A. 2016/17, si è dotato di un Comitato d'Indirizzo (cf. verbale del Consiglio di CdS del 18/05/2017, presente sulla piattaforma unimebox). La funzione del Comitato è quella di facilitare l'orientamento in uscita degli studenti del CdS, contribuendo a definire le strategie formative in grado di favorire il migliore sviluppo possibile in riferimento al mercato del lavoro.
I componenti del Comitato d'Indirizzo del CdS sono:
- Prof. Giuseppe Giordano (direttore del Dipartimento),
- Prof. Marco Centorrino (coordinatore del CdS),
- Prof. Pasquale De Meo (docente del CdS),
- Dott.ssa Rosaria Brancato (giornalista),
- Dott.ssa Gisella Cicciò (giornalista e già componente del Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia),
- Dott. Attilio Borda Bossana (giornalista, già capo ufficio stampa del Comune di Messina e componente del Consiglio di Disciplina territoriale dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia).
L'ultima consultazione con le parti sociali si è svolta in data 16 maggio 2019. Le organizzazioni rappresentative, a livello nazionale e internazionale, della produzione di beni e servizi, e delle professioni presenti nel territorio, sono state invitate per una consultazione plenaria nei locali del Dicam. Tra gli intervenuti, i rappresentanti delle seguenti istituzioni:
Soprintendenza BB CC AA Messina, Archivio di Stato, Comune di Messina, Biblioteca regionale di Messina, Autorità Portuale di Messina, Museo cultura e musica popolare dei Peloritani, Archivio Storico Diocesano Reggio Calabria, Sindacato UIL RC , Gazzetta del Sud, C.P.I.A. Stretto Ionio RC Soprintendenza BB CC AA Reggio Calabria, Polo Museale Calabria.
In quell'occasione, il Direttore del Dipartimento ha illustrato i contenuti del Corso di Laurea e ha rimarcato l'importanza del rapporto con le aziende esterne per il percorso formativo dei CdS , soprattutto attraverso stage e tirocini.
Il Comitato d'indirizzo, nel corso dell'A.A. 2018/19, si è invece riunito il 22/01/2019, nell'ambito della redazione dell'Ordinamento Didattico e del Manifesto degli Studi per l'A.A. 2019/20. In quell'occasione è stata, tra l'altro, concordata un'attività di simulazione (game based learning) delle pratiche giornalistiche (poi regolarmente svolta, con ottimi riscontri, durante il 2° semestre nell'ambito dell'insegnamento di Comunicazione politica), che rientra in una serie di attività mirate ad arricchire gli aspetti professionalizzanti del percorso formativo del CdS.
In precedenza:
- Il 16 maggio 2018 si era svolta la riunione con le organizzazioni rappresentative, a livello nazionale e internazionale, della produzione di beni e servizi, e delle professioni, presenti nel territorio. Tra i presenti, i rappresentanti delle seguenti istituzioni:
Prefettura, Ufficio scolastico provinciale, Museo regionale interdisciplinare, Archivio di Stato, Comune di Messina, Biblioteca regionale di Messina, Edizioni Di Nicolò, GEM srl, Città del Sole edizioni, Soprintendenza BB CC AA, Istituto di studi storici "G. Salvemini", Ufficio Regionale del Turismo di Messina, Associazione Italiana Traduttori e Interpreti, Centro Provinciale Istruzione Adulti, Museo cultura e musica popolare dei Peloritani, ICS "Albino Luciani", LS "E. Ainis.
Il Comitato d'Indirizzo si era invece riunito l'11 aprile 2018. In quella occasione erano state verificate con riscontri positivi le azioni effettuate in seguito alla precedente riunione e, in particolare: le attività tese a potenziare le azioni di formazione relative alla lingua italiana; un servizio di supporto agli studenti chiamati a scegliere la sede in cui svolgere il tirocinio curriculare. Inoltre, era stata sollecitata l'organizzazione di momenti di simulazione (game based learning) delle pratiche giornalistiche; era stata evidenziata la necessità di aggiornare i percorsi didattici, rispetto alle forme di comunicazione emergenti, al fine di formare laureati che risultino competitivi rispetto all'attuale mercato del lavoro. Era stato proposto, pertanto, di valutare l'adeguamento di alcuni programmi, soprattutto nell'ambito delle
discipline maggiormente professionalizzanti, rispetto a tali istanze.
- L'11 maggio 2017 si era svolta la riunione con le organizzazioni rappresentative, a livello nazionale e internazionale, della produzione di beni e servizi, e delle professioni, presenti nel territorio. Tra i presenti,
M. Russotti (Russotti Gestioni Hotel), M. Sarica (Museo dei Peloritani), R. Moschea (Società di storia patria), E. Della Valle (Archivio di Stato), M. Be enati (Fire spa), R. Cannizzaro (Fire Group), C. Catrini (Servizio turistico regionale), D. Sapienza (Servizio turistico regionale)M. T. Rodriquez (Biblioteca regionale), M. Orlando (Biblioteca Cappuccini), M. Cacopardi (Spedamar), G. Patanè (Istituto comprensivo Luciani), L. Mallus (Ellegi Vacanze), P. Ruggeri (Città del Sole), A. Meliadò (USR ufficio Messina), Giovanna Messina (CPIA), U. Magno (GEM), R. Brancato (Tempostretto), G. Cicciò (Ordine Giornalisti Sicilia), R. Finocchiaro (Ministero Giustizia), F. Papa (Ludwig srl), G. Gembillo (Dottorato in Filosofia), C. Di Giacomo (Museo regionale).
Dal successivo dibattito, con specifico riferimento al CdS in "Scienze dell'Informazione, era emersa l'esigenza che, oltre ai contenuti, i giovani laureati acquisiscano i metodi del lavoro, per esempio, di gruppo, uscendo dall'individualismo. Era stata ribadita la priorità del saper fare e dell'imparare a imparare, piuttosto che del sapere disciplinare in senso stretto. Era stata richiesta da parte dei rappresentanti del mondo del lavoro, altresì, una formazione flessibile e intcrdisciplinare.
Al termine, si era tenuta un'ulteriore riunione del Comitato d'Indirizzo, la cui nomina era stata ufficializzata nei giorni successivi dal Consiglio di CdS. In quella occasione, era stata, innanzitutto, posta l'attenzione sull'opportunità di potenziare ulteriormente i corsi di scrittura e di inserire nel percorso didattico dei progetti funzionali a realizzare simulazioni di situazioni che caratterizzano l'attività di un giornalista e di un comunicatore pubblico (conferenze stampa, redazioni di piani di comunicazione, ecc.). Ci si era soffermati, poi, sui tirocini ed i rappresentanti del mondo del lavoro avevano evidenziato come sia preferibile fare effettuare l'esperienza di tirocinio solo al terzo anno di corso, senza alcuna anticipazione, così che gli studenti possano raggiungere livelli di maturità e di competenze tali da capitalizzare al meglio il periodo di stage. In tal senso, era stata proposta anche l'attivazione di colloqui motivazionali, utili per orientare lo studente nella scelta della sede in cui svolgere il tirocinio.
- Il 23 marzo 2016 si era svolta la riunione con le organizzazioni rappresentative, a livello nazionale e internazionale, della produzione di beni e servizi, e delle professioni, presenti nel territorio. Erano rappresentate le seguenti organizzazioni: Camera di Commercio, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, CGIL, CISL, UIL, Soprintendenza BB. CC. AA., CSA, Ordine Nazionale dei giornalisti, Museo Regionale interdisciplinare, Biblioteca Regionale "G. Longo", Archivio di Stato, Biblioteca Frati Minori Cappuccini, Istituto storico "G. Salvemini", Società di Storia Patria di Messina; inoltre, Biblioteca "De Nava" e Museo Nazionale di Reggio Calabria; Soprintendenza dei beni archeologici della Calabria. L'ing. P. Lanzafame, presente a nome della Confindustria e dei Giovani industriali, aveva proposto un accordo per la diffusione di un maggior numero di convenzioni per tirocini formativi presso le aziende aderenti all'organizzazione degli imprenditori. Un modo per valorizzare competenze più vicine e coerenti con la cultura d'impresa, ma anche per far innovare le imprese che poco dialogano con le istituzioni culturali. Si era soffermato, quindi, sula necessità di maggiore creatività e di tecnologie innovative sia nel campo delle aziende, sia nel campo della didattica universitaria, per rispondere alle sfide della contemporaneità. La dott.ssa A. Migliorato, presente a nome del Museo interdisciplinare regionale di Messina, aveva espresso piena soddisfazione per le esperienze già fatte con stagisti provenienti dal Dipartimento e chiedendo un'intensificazione delle relazioni in questo ambito. Complessivamente era stato espresso un apprezzamento per l'offerta formativa illustrata e, soprattutto, era stato richiesto un più frequente e intenso scambio di informazioni e suggerimenti tra le parti sociali e l'Università.