Obiettivi Formativi

Il corso ha lo scopo di far acquisire allo studente un’articolata conoscenza degli ordinamenti politici e dell’organizzazione sociale, economica e culturale dei Paesi dell’Europa centro-orientale e della Russia nell’arco degli ultimi tre secoli, con particolare riguardo alle vicende dell’età contemporanea.

Metodi didattici

Lezioni frontali supportate da ausili audiovisivi (mappe storico-politiche, DVD su momenti e protagonisti della storia dei Paesi dell’Europa orientale). Sono previste, per gli studenti frequentanti, eventuali attività seminariali su parti specifiche del corso monografico ed esercitazioni di gruppo.

Prerequisiti

Si dà già per acquisita da parte dello studente la conoscenza delle linee principali di sviluppo della storia europea dalla fine del Settecento ad oggi.

Verifiche dell'apprendimento

La verifica delle conoscenze acquisite avviene attraverso un esame orale sugli argomenti trattati durante il corso.

Programma del Corso

“L’Europa centro-orientale e l’Unione Sovietica nel periodo interbellico (1919-1939)”. Verranno esaminate le strutture politiche e istituzionali della Russia rivoluzionaria e degli Stati successori degli Imperi multinazionali dissoltisi in seguito agli esiti della Prima guerra mondiale e ai successivi trattati di pace. Il “sistema di Versailles” che ne scaturì e che avrebbe dovuto garantire una pace duratura nel continente europeo fu fin dall’inizio messo in discussione da una parte dalle istanze revisionistiche dei paesi sconfitti e dall’altra a causa dei problemi interni a quasi tutti gli stati di quest’area, generalmente deboli economicamente e condizionati da una forte conflittualità tra la nazionalità maggioritaria e le diverse minoranze nazionali che li componevano. Questo favorì, il più delle volte, soluzioni politiche di tipo autoritario per garantire i diritti della nazione dominante e assicurare governi stabili. Lo sviluppo della politica interna ed estera di questi stati, a sua volta, fu inevitabilmente influenzato prima dal modello totalitario fascista e, più tardi, da quello nazionalsocialista, mentre da parte dei diversi governi al potere nell’Europa centro-orientale fu spesso evocato lo spettro di una possibile conquista e conseguente caduta sotto il dominio comunista della vicina Unione Sovietica per giustificare il loro progressivo avvicinamento alla Germania di Hitler, col risultato di legare in maniera sempre più stretta questi paesi alla politica aggressiva delle Potenze dell’Asse.