[4028/2010] - CIVILTA' LETTERARIA DELL'ITALIA MEDIEVALE E MODERNA
libero
Prof.ssa Caterina Malta - stanza 327- tel. 3348575767
Prova finale
La laurea in Civiltà letteraria dell’Italia medievale e moderna viene conseguita attraverso una prova finale che consiste nella discussione, davanti a una commissione nominata secondo le norme previste dal Regolamento didattico del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne, di una Tesi di Laurea Magistrale, avente l’impostazione di un saggio scientifico. La Tesi di Laurea Magistrale dovrà essere il prodotto di un originale lavoro di ricerca nell’ambito di uno dei settori disciplinari presenti nel Corso di studio (vedi Piano didattico) e dovrà rappresentare la piena espressione della maturità critica conseguita durante il percorso formativo, dimostrando ampiezza di conoscenze bibliografiche, solidità di impianto metodologico, capacità di approfondimento euristico, padronanza degli strumenti linguistici.
Il lavoro dello studente sarà guidato dalla presenza tutorale di un docente che si assumerà l’onere di essere, in seduta d’esame, garante della metodologia seguita e dei risultati ottenuti. Al relatore sarà affiancato un correlatore e i due docenti avranno la funzione di saggiare e far emergere davanti alla commissione i principali aspetti di originalità della tesi.
Requisiti
Sono ammessi al Corso di studio magistrale in Civiltà letteraria dell’Italia medievale e moderna, previa verifica della preparazione personale, con modalità definite nel regolamento didattico del corso, gli studenti in possesso della laurea triennale, conseguita, presso l'Università di Messina o altra Università italiana, nella Classe L-10 o nella precedente Classe 5 (nei curricula classico e moderno).
Sono ammessi, previa verifica dei requisiti curriculari, gli studenti in possesso della Laurea triennale, purché abbiano acquisito almeno 15 CFU nel SSD L-FIL-LET/10 (Letteratura italiana); 15 CFU nel SSD L-FIL- LET/04 (Lingua e letteratura latina); 15 CFU nei SSD L-LIN/01 (Glottologia e linguistica) e L-FIL-LET/12 (Linguistica italiana); 15 CFU nei SSD L-FIL-LETT/09 (Filologia e linguistica romanza) e L-FIL-LET/13 (Filologia della letteratura italiana); 20 CFU nei SSD SSD L-ANT/03 (Storia romana), M-STO/01 (Storia medievale), M-STO/02 (Storia moderna) e M-STO/04 (Storia contemporanea); 10 CFU nei SSD L-ART/01 (Storia dell’arte medievale), L-ART/02 (Storia dell’arte moderna) e L-ART/03 (Storia dell’arte contemporanea); 6 CFU nei SSD M-GGR/01 (Geografia) e M-GGR/02 (Geografia economico-politica). Comunque, al momento della verifica, in considerazione delle peculiarità del corso di laurea di provenienza e della preparazione individuale dello studente, il Consiglio di corso di studio può, con adeguata motivazione, ammettere lo studente che abbia requisiti inferiori non oltre il 10% rispetto a quelli sopra indicati.
Sono previste modalità di riconoscimento di titoli di studio acquisiti presso gli Atenei stranieri.
Obiettivi
Il Corso di studio magistrale in Civiltà letteraria dell’Italia medievale e moderna mira a fornire al laureato competenze metodologiche e scientifiche sul versante della storia linguistica e letteraria italiana, considerata nel suo assetto storico-geografico, indagata e arricchita dallo studio della tradizione latina e delle dinamiche linguistiche e culturali romanze, opportunamente illuminata nel contesto storico e storico-artistico dal medioevo all’età contemporanea; con una prospettiva che privilegia il versante filologico e la dimensione comparatistica, atta ad allargare gli orizzonti critici anche alle altre letterature. In questa direzione, l’offerta didattica prevede un più congruo numero di crediti per quei settori caratterizzanti del Corso che ne costituiscono l’intima struttura (Letteratura italiana, Letteratura latina, Letteratura italiana contemporanea, Filologia della letteratura italiana e Filologia e linguistica romanza, Linguistica italiana, Critica letteraria e Letterature comparate). In particolare, il Corso di studio in Civiltà letteraria dell’Italia medievale e moderna oltre ai requisiti qualificanti della Classe LM14, che fa integralmente propri, intende offrire come peculiari i seguenti obiettivi formativi:
- un significativo rafforzamento del quadro culturale generale necessario per una adeguata comprensione dei contesti, che sviluppi un’attitudine al rapporto diretto con le fonti e un affinamento delle metodologie e delle tecniche di ricerca specifiche delle scienze letterarie, filologiche e storiche relative al mondo medievale e moderno.
- una più solida formazione nel settore della Lingua e della Letteratura italiana, che risponda agli specifici requisiti individuati dal sistema dei Descrittori di Dublino, consentendo ai laureati della Classe di integrare le conoscenze in modo critico, di gestire la complessità dei fenomeni letterari, di formulare giudizi autonomi e di elaborare ed applicare idee originali;
- una approfondita conoscenza dei più rilevanti e significativi statuti e strumenti che connotano il fenomeno letterario (stilistica, retorica, prosodia e metrica), premessa indispensabile per un più consapevole approccio ai testi;
- una matura consuetudine con i testi e gli strumenti della più aggiornata critica letteraria.
L’offerta didattica del Corso di studio magistrale prepara inoltre all’accesso ai concorsi per il reclutamento nell'Istruzione secondaria.
Risultati
I risultati attesi al completamento del percorso magistrale, espressi secondo i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7), riguardano le seguenti abilità:
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Il laureato nel Corso di Laurea in Civiltà letteraria dell’Italia medievale e moderna possiede la capacità di impiegare, raffinandole, le competenze già acquisite lungo il percorso di studi, e di saper affrontare con analitica maturità problemi e temi aperti (nella linea di un più adeguato impegno culturale) a contesti interdisciplinari, connessi comunque con la propria area formativa.
In particolare:
- nell’ambito delle discipline filologico-letterarie (SSD L-FIL/04; L-FIL-LET/09; L-FIL-LET/10; L-FIL- LET/11; L-FIL-LET/13; L-FIL-LET/14) e linguistiche (L-FIL-LET/12) il laureato sviluppa sensibilità critica e intelligenza esegetica, attraverso una sistematica educazione alla lettura e all’interpretazione dei testi (ora letti in rigorosa edizione critica), maturata, oltre che nella istituzionale attività didattica frontale, in attività seminariali specifiche; esercitazioni di metrica, stilistica e retorica; esercizî di trascrizione di testi manoscritti (medievali e moderni); incontri con poeti e scrittori; organizzazione e partecipazione a convegni e giornate di studio;
- nell’ambito delle discipline storico-artistiche (SSD L-ANT/03; M-STO/01; M-STO/02; M-STO/04; M- GGR/01; L-ART/01; L-ART/02) approfondisce il rapporto che lega i fenomeni letterari ai processi storici e artistici, segnandone gli sviluppi e i movimenti, anche in questo caso maturando, in una articolata e variegata offerta didattica, una sistematica educazione alla piena comprensione dei processi storici (nelle loro varianti politiche, economiche e antropologiche), e dei processi artistici, che va dalla consapevole utilizzazione delle fonti storiografiche e archivistiche (con tirocini presso accademie e archivi pubblici e privati), alla conoscenza delle tecniche artistiche e pittoriche (con tirocini presso musei e istituti d’arte).
Le competenze via via acquisite attraverso insegnamenti mirati nei SSD indicati sono verificate e certificate da un esame finale orale.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and under standing).
Il laureato è pienamente in grado di applicare le proprie conoscenze, capacità di comprensione ed abilità nel risolvere problemi, a tematiche nuove o non familiari, inserite anche in contesti interdisciplinari connessi con la propria area formativa. In particolare, è in grado di utilizzare gli strumenti teorici avanzati della Letteratura italiana medievale e moderna (SSD L-FIL-LET/10; L-FIL-LET/11), della Filologia della letteratura italiana (L-FIL-LET/13), della Linguistica italiana (L-FIL-LET/12); dell’esegesi delle fonti storiografiche (L- ANT/03; M-STO/01; M-STO/02; M-STO/04) e dei materiali artistici (L-ART/01; L-ART/02): strumenti acquisiti nel corso dell'attività didattica frontale e delle previste attività seminariali. Una competenza che egli matura attraverso una personale adesione a progetti ‘didattici’ (anche extracurriculari), tendenti ad una più completo sviluppo del suo livello culturale (stage; meeting in centri di studio nazionali e internazionali; incontri interdisciplinari). Acquisisce piena maturità nella lettura e nella interpretazione dei testi italiani (L- FIL-LET/10), così come dei testi in lingua latina (L-FIL-LET/04), assecondando un itinerario di approfondimento regolarmente previsto negli anni di corso, con appropriati interventi didattici: esercitazioni di metrica, stilistica e retorica; esercitazioni di esegesi e commento dei testi. La capacità di applicare conoscenza e comprensione delle competenze maturate è verificata attraverso prove pratiche (analisi letteraria, retorica e stilistica) effettuate in itinere e nell'esame finale, conclusivo del Corso di studio. Il laureato ha la padronanza di una lingua della Comunità europea ed è in grado di utilizzarla sia in forma scritta che orale, per esprimere contenuti di natura scientifica o generale verificata da una prova d'esame.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Il laureato è in grado di sapersi muovere liberamente ed autonomamente tra temi legati al proprio indirizzo di studi, di arricchire le proprie conoscenze e di gestire le problematiche ad esse connesse.
Sa, altresì, elaborare giudizî in qualsiasi contesto concettuale e metodologico, senza perdere di vista le ragioni storiche, sociali ed etiche della propria ricerca. È, a proposito, incoraggiata la sua sensibilità verso i problemi deontologici connessi alla propria specifica attività di ricerca e ai propri giudizi interpretativi e critici. L'autonomia di giudizio verrà maturata, e verificata, attraverso una intensa attività seminariale tendente ad abituare lo studente a elaborare e consolidare le proprie analisi e la propria capacità valutativa.
Abilità comunicative (communication skills)
Il laureato sa comunicare con chiarezza e proprietà di linguaggio i risultati delle proprie ricerche, le metodologie e gli strumenti utilizzati. Possiede buone capacità di elaborare testi, di recensire materiali bibliografici, di presentare i dati della ricerca. È anche capace di sfruttare strumenti informatici e di scrivere e comunicare correttamente in almeno una lingua straniera. Ha le attitudini a svolgere lavoro di gruppo e a organizzare informazioni, per interlocutori specialisti e non specialisti, su temi connessi con la propria area formativa. Abitudini, queste, che egli ha maturato attraverso una serie di iniziative che lo vedono protagonista sia nelle attività seminariali sia nella scrittura di schede bibliografiche e recensioni (per riviste italiane e straniere, cartacee e on-line), sia nella formulazione di interventi in dibattiti culturali organizzati dal Corso di studio su argomenti specifici per la preparazione e la formazione dei suoi laureandi. Abitudini che ha, soprattutto, affinate nel corso della elaborazione della sua tesi di laurea, in cui ha saputo mettere a profitto tutti gli strumenti di indagine e di analisi acquisiti nel suo Corso di studio. L'acquisizione di tali abilità verrà verificata nell’ambito delle esercitazioni, nella prova finale relativa ai singoli corsi e nell'elaborazione e nella discussione della tesi di laurea.
Capacità di apprendimento (learning skills)
Il laureato sa potenziare le peculiari competenze metodologiche e culturali (sul versante filologico, linguistico e storico-artistico), le quali gli consentono anche la possibilità di proseguire in studi più avanzati. Ha, infatti, capacità di sviluppo e approfondimento delle proprie competenze, con particolare riferimento alla consultazione di materiale bibliografico, di banche dati e di archivi letterari, secondo criteri e metodologie maturate e applicate nel corso degli studi. La capacità di apprendimento del laureato è sviluppata soprattutto durante le attività seminariali, che richiedono una ricerca autonoma ed indipendente.
Sbocchi professionali
Al laureato in Civiltà letteraria dell’Italia medievale e moderna si aprono prospettive legate alla peculiarità di una formazione che lo rende una figura duttile, capace di applicarsi in contesti lavorativi diversi. Può inserirsi agevolmente in ambiti connessi con l’industria culturale, l'editoria e il settore delle politiche culturali. L’aver acquisito una padronanza nella scrittura e una attitudine alla comunicazione linguistica gli consentono di dedicarsi alla redazione di testi di vario genere (dalla pubblicità alla politica, dal saggio critico all'articolo giornalistico, sino a testi propriamente tecnici). La sua conoscenza della letteratura italiana, inserita in una prospettiva europea e la capacità di integrare le metodologie tradizionali con le competenze informatiche aprono prospettive di inserimento nell’ambito dell'informatica applicata alle scienze umanistiche. Il CdS prepara a concorrere al reclutamento nell'Istruzione secondaria, in seguito all’acquisizione dei crediti nei settori scientifico-disciplinari previsti dalla normativa e in base a quanto stabilito dalla legge per il reclutamento; prepara inoltre ad affrontare selezioni per posti di ruolo nell'amministrazione pubblica e ad accedere, in base alle norme indicate nei relativi bandi, ai Dottorati di Ricerca; può altresì offrire la preparazione di base per intraprendere la professione di giornalista. I laureati magistrali sono in grado di svolgere funzioni di elevata responsabilità in istituzioni specifiche, quali archivi di Stato, Biblioteche, Sovrintendenze, in Centri culturali, Fondazioni, Case editrici, etc.; in organismi ed istituzioni pubbliche e private, italiane e straniere.
Profili professionali
IL Cds prepara alla professione di:
- Scrittori e poeti - (2.5.4.1.1)
- Dialoghisti e parolieri - (2.5.4.1.2)
- Redattori di testi per la pubblicità - (2.5.4.1.3)
- Redattori di testi tecnici - (2.5.4.1.4)
- Linguisti e filologi - (2.5.4.4.1)
- Revisori di testi - (2.5.4.4.2)
- Archivisti - (2.5.4.5.1)
- Bibliotecari - (2.5.4.5.2)
- Curatori e conservatori di musei - (2.5.4.5.3)
- Ricercatori e tecnici laureati nelle scienze storiche e filosofiche - (2.6.2.5.1)
Parere delle parti sociali
Il giorno 23 marzo 2016, dalle ore 16 alle ore 18, nella Sala Riunioni del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne, si è svolta la consultazione con le Organizzazioni rappresentative per la compilazione della SUA CDS 2016. Sono state invitate le seguenti organizzazioni: Camera di Commercio, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, CGIL, CISL, UIL, Soprintendenza BB. CC. AA., CSA, Ordine Nazionale dei giornalisti, Museo Regionale interdisciplinare, Biblioteca Regionale “G. Longo”, Archivio di Stato, Biblioteca Frati Minori Cappuccini, Istituto storico “G. Salvemini”, Società di Storia Patria di Messina; inoltre, Biblioteca “De Nava” e Museo Nazionale di Reggio Calabria; Soprintendenza dei beni archeologici della Calabria. All’introduzione del Direttore, prof. Mario Bolognari, che ha richiamato l’attenzione sulla formazione di competenze di ampio spettro e flessibili, sono seguite brevi e intense relazioni dei coordinatori dei CDS, che hanno illustrato gli aspetti caratterizzanti dell’offerta formativa e gli sbocchi occupazionali previsti: proff. G. F. La Torre (Tradizione classica e Archeologia del Mediterraneo), S. Mangiapane (Lingue Moderne, letterature e traduzione; Lingue, letterature straniere e tecniche della mediazione linguistica), C. Magazzù (Scienze storiche) P. Amato (Filosofia contemporanea), C. Polto (Civiltà letteraria dell’Italia medievale e moderna), D. Gionta (Lettere), R. Faraone (Filosofia), P. De Meo (Metodi e linguaggi del giornalismo), M. Gensabella (Scienze dell’informazione: comunicazione pubblica e tecniche giornalistiche). L’ing. P. Lanzafame, presente a nome della Confindustria e dei Giovani industriali, ha proposto un accordo per la diffusione di un maggior numero di convenzioni per tirocini formativi presso le aziende aderenti all’organizzazione degli imprenditori. Un modo per valorizzare competenze più vicine e coerenti con la cultura d’impresa, ma anche per far innovare le imprese che poco dialogano con le istituzioni culturali. Si è soffermato, quindi, sula necessità di maggiore creatività e di tecnologie innovative sia nel campo delle aziende, sia nel campo della didattica universitaria, per rispondere alle sfide della contemporaneità. La dott.ssa A. Migliorato, presente a nome del Museo interdisciplinare regionale di Messina, ha espresso piena soddisfazione per le esperienze già fatte con stagisti provenienti dal Dipartimento e chiedendo un’intensificazione delle relazioni in questo ambito. Inoltre, ha sottolineato la necessità della formazione di competenze nel campo delle lingue straniere, della comunicazione, della storia dell’arte e dell’archeologia, come figure che potranno inserirsi nel mondo del lavoro. Complessivamente è stato espresso un apprezzamento per l’offerta formativa illustrata e, soprattutto, è stato richiesto un più frequente e intenso scambio di informazioni e suggerimenti tra le parti sociali e l’Università. Il Direttore, nel concludere la riunione, ha raccolto quest’ultima istanza e ha programmato un giro di incontri da svolgersi nel corso del 2016 con specifici partner e su specifici argomenti.